Egregio Dottor Romano Bartoloni, in questi ultimi anni i suoi interventi di critica, diretta o indiretta, all'attuale amministrazione comunale sono stati superiori addirittura a quelli dei consiglieri di minoranza.
Ultimo, in ordine cronologico, l'intervento a commento dell'ordinanza emessa dal sindaco Anna Bulgaresi, con la quale il primo cittadino cerca di dare una “sveglia” (il termine lo ha usato Lei) ai commercianti locali affinché garantiscano un servizio adeguato al paese (insomma che stiano aperti perché la gente del posto ha diritto di prendere un caffè al bar, comprare un pezzo di pane eccetera).
Su una cosa concordo, in parte, con Lei, ovvero sulla “dubbia legittimità”.
In parte perché mi rimane onestamente difficile pensare che un segretario comunale possa far uscire dal municipio un documento illegittimo, ma penso anche che poche se non nulle siano le azioni legali/punitive che l'amministrazione possa prendere nei confronti di coloro i quali non la rispettino.
A parte questo, però il resto del suo articolo sembra uscito più dalla penna di un consigliere di minoranza in precampagna elettorale che da un serio professionista che si informa, documenta ed analizza le cose in maniera analitica prima che critica. Certo il mestiere di giornalista impone di sparare (forse sarebbe meglio vomitare) titoli e notizie che colpiscano la pancia dei lettori (e/o degli elettori ovviamente) ma questo lo posso capire quando viene fatto per fini commerciali (più colpisco la pancia dei lettori e più copie/click/visualizzazioni vendo, o a fini propmozional-elettorali, meno quando lo si lascia a livello di lettera firmata o di commento sui social network.
Lei cita una serie di argomenti di un qualunquismo unico: “si potrebbe, dice, adottare una innovativa ordinanza sindacale per favorire le condizioni di una buona accoglienza e di una migliore ospitalità fuori stagione. Il torchio del fisco locale (Imu, Tari, Tasi senza doverosi sconti e senza uguali altrove)”. Ora è ovvio che pagare meno tasse fa piacere a tutti (tanto è vero che ad ogni tornata elettorale i nostri politici sbandierano l'abbattimento del peso fiscale per attirare i soliti elettori-creduloni), ma perché questo dovrebbe garantire una maggiore presenza dei proprietari di seconde case all'Elba, mi rimane difficile da capire. Certo pagare meno IMU, TASI, TARI, eccetera farebbe piacere a tutti ma, siccome la coperta è corta, il comune dovrebbe attivare altre fonti di entrata per far fronte alle spese, che so suolo pubblico, contravvenzioni, oppure tagliare i servizi, meno scuolabus, meno spesa sociale, raccolta rifiuti non più porta a porta ma solo in pochi punti per ogni frazione, con il conseguente aumento del disagio per anziani e turisti, ma sopratutto con il rischio di ritrovarsi zone invase da rifiuti di ogni genere mischiati con buona pace per la raccolta differenziata, il riciclo ecc.
Molto bello è poi il paragone con le iniziative prese in Romagna, per “prolungare" la stagione estiva a tutto l'anno.
Dottor Bartoloni, forse le sfugge il fatto che il bacino d'utenza della Romagna è ben diverso da quello dell'Elba. La costa Romagnola (o quella Ligure perché no) dista una, massimo due ore, dalle più grandi città del nord Milano, Torino eccetera. Chi lo desidera può tranquillamente concedersi una giornata al mare senza dovere obbligatoriamente soggiornare in zona, l'Elba, invece ha come centri raggiungibili in una una/due ore Piombino, San Vincenzo, Follonica e poco altro, ovvero cittadine (o paesoni se preferisce) che fra l'altro hanno già il loro bel mare. Molti poi sono gli anziani (quelli che se lo possono permettere economicamente) che scelgono di trasferirsi in zone con un clima più mite rispetto a quello del nord, ma scelgono ovviamente zone facilmente raggiungibili dai parenti (figli in primo luogo) e sopratutto vicini a centri medici importanti che li possano dare la giusta assistenza in caso di necessità.
Potrei andare avanti ancora a lungo, credo però che sia giusto spostare la nostra attenzione da qualche altra parte. Forse le è sfuggito, ad esempio, che il territorio del comune di Marciana è in gran parte inserito nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, di fatto Marciana è il centro, il fulcro del Pnat, ma la sede del Parco è stata ubicata all'Enfola, come mai? Si è voluto far godere i dipendenti della gioia di lavorare in bellissimo posto dove è possibile andare a fare un tuffo e prendere la tintarella nelle pause di lavoro? Oppure come dicono alcuni si è voluto risolvere il problema del restauro della vecchia tonnara dell'Enfola che il comune di Portoferraio non riusciva a portare a termine per carenza di fondi? Sono solo illazioni, battute di bassa lega (buone per colpire alla pancia i lettori/elettori), oppure c'è qualcosa di vero? Non lo so. Una cosa però so. Portare, come chiesto per anni dalle precedenti amministrazioni Marcianesi, la sede del Parco a Marciana avrebbe voluto dire avere una trentina di impiegati presenti in zona, e magari alcuni, fra questi avrebbero scelto di trasferirsi a vivere a Marciana. Inoltre avere la sede operativa del Pnat poteva favorire un turismo congressuale (era stata a al proposito trasformata l'ex chiesa di San Sebastiano in aula congressi) e non ultimo la presenza di tutti quei professionisti che lavorano con e/o per il parco.
Un'altra idea “balzana” era stata quella di creare a Pomonte un porto rifugio con annesso piccolo cantiere per le imbarcazioni. Anche in questo caso ci sarebbero stati posti di lavoro garantiti, c'era già un progetto preparato da un noto architetto, non elbano, si informi sul perché l'idea non ha avuto seguito.
Gentile Dottor Bartoloni, i paesi, come Marciana e Poggio, vivono con i residenti, quelli che 365 giorni all'anno vanno a prendere il caffè ed il pezzo di pane, il giornale e le sigarette eccetera, quelli che mandano i loro figli nella scuola vicina, che, in una parola vivono il paese. Se ci sono quelli le attività non chiudono, anzi aprono, perché piccoli imprenditori trovano fonte di reddito, e magari si stabiliscono a vivere nel paese dando vita ad una spirale positiva che porta, mi scusi la ripetizione a far vivere il paese stesso, con benefici, anche, per chi decide di scegliere il “paese” come sede per le proprie vacanze.
Però magari mi sbaglio, magari Lei sa come sviluppare di fatto tutto ciò che ha enunciato ed allora la invito a candidarsi come sindaco alle prossime elezioni del comune di Marciana, le assicuro che le darò il mio voto.
Un cordiale saluto
Renzo Mazzei