Dopo il richiamo del sindaco di Portoferraio, si è risvegliata il loggione fin ad oggi addormentato del no al Comune Unico con la discesa (o la salita o meglio la risalita ) in campo dell’on Bosi , al quale ha aperto la via il solito ammirevole, irriducibile Roberto Marini che chiede inopinatamente ai partiti politici di dichiararsi per il si o per il no . Anche lui però dopo tutto questo tempo si è dimenticato che i partiti politici si erano già espressi , anche il suo , come risulta dalle dichiarazioni raccolte da una nostra reporter nel documentario che abbiamo proiettato nei nostri numerosi convegni e incontri , anche quello recente del 7 dicembre. Diceva infatti Libè , responsabile enti locali dell’UDC , che è arrivato il momento di fondere i piccoli comuni come all’Elba , e una dichiarazione dello stesso tenore l’aveva già fatta il ministro Matteoli autorevole esponente del PDL , rimasto in quota PDL , come del resto anche l’ex ministro Martino , fondatore del PDL, da Marciana Marina aveva tuonato contro gli amministratori locali del suo partito che osteggiavano il Comune unico , ripreso poi anche da Ferrara, noto opinionista destrorso, di passaggio da Portoferraio. In Regione Marta Gazzarri, capogruppo IDV ha presentato una mozione a favore della nostra proposta di legge per il Comune unico a cui poi successivamente, al momento di votare per l’indizione del Referendum, si sono uniti all’unanimità tutti i gruppi consiliari , con un solo consigliere del gruppo misto contrario . Non cito poi i partiti locali : addirittura SEL si espresse pubblicamente fin dal momento in cui si aprì la raccolta delle firme , con un manifesto per invitare a votare si al referendum mentre con vari documenti pubblici approvati dal direttivo del PD elbano e della Federazione della Val di Cornia si è appoggiata sempre l’iniziativa del Comitato per il Comune Unico . E allora cosa si chiede di più ai partiti elbani , almeno a quelli strutturati , un atto di fede per distogliere gli elettori dai grossi problemi che ancora attanagliano l’isola , col problema dei trasporti marittimi , aerei e ora anche terrestri , con le strade che franano e bloccano l’accesso ai paesi , con la sanità che stenta a ripartire e soprattutto con la promozione turistica che non trova sbocco neanche con il tentativo della gestione associata degli otto comuni con la Provincia ? Ma gli Elbani , ne siamo convinti , questa volta non hanno bisogno di tante promesse : hanno visto cosa succede con questa frammentazione di risorse fra otto comuni che non riescono a trovare intese neanche per la tassa di sbarco o la tassa di soggiorno che porterebbero grosse liquidità alle sempre più esauste casse degli otto comuni che se fusi in unico ente troverebbero anche risorse per svariati milioni sia dallo Stato che dalla Regione senza contare i risparmi sulle spese per la politica con l’eliminazione di 7 sindaci , 7 giunte , 7 consigli comunali con un unico centro decisionale che finalmente potrebbe affrontare e risolvere i problemi dell’isola rimasti ad oggi irrisolti nell’urbanistica , nella portualità , nell’ambiente , nei servizi con l’unificazione delle procedure , delle tassazioni e la riduzione dei costi con la qualificazione dei servizi comunali .
Un sogno , come quello di M.L. King di americana memoria ? No una realtà a portata di mano con un semplice si al referendum , un atto di buon senso , come si dice da tempo , al di là delle tesi dei professori , dei dati economici , dei sondaggi , delle tabelle statistiche e delle paure ,alimentate dal giudice , di essere fagocitati da Portoferraio : non si tratta di indirizzare gli Elbani al Referendum secondo il loro credo politico, tant’è che noi intendevamo rispettare il silenzio elettorale per non confondere le idee in questo momento . Ma voi , cari Marini & c., suonate pure le vostre campane se ne avete, che noi , state certi, suoneremo le nostre trombe come abbiamo sempre fatto senza peraltro avere mai riscontri credibili . E non distogliete l’attenzione degli elbani con il progetto speciale Elba: siamo tutti d’accordo su quel progetto come su quello degli industriali in 3 anni e quello dei comitati riuniti per la sanità: ma prima costruiamo il Comune Isola d’Elba cui affidare responsabilmente la gestione di tutti i problemi comprensoriali, lasciando nel primo periodo la gestione ordinaria ai nuovi municipi , con “ maires “ nominati come prevede la nostra proposta di statuto, ad elezione diretta con cariche ovviamente gratuite e con poteri consultivi per le decisioni rilevanti per il territorio. Solo così potremo proporci in Regione e al nuovo Governo come soggetto credibile e di peso per affrontare la soluzione dei nostri atavici problemi , garantendo nel contempo agli elbani migliori servizi e migliore partecipazione alla gestione della cosa pubblica .
Gabriele Orsini per il Comitato Comune Unico Isola d’Elba