Anche ai più distratti, non dovrebbe sfuggire che in politica si è credibili e, quindi, affidabili solo se, con incontrovertibili atti densi di pregnante concretezza, si opera con ferrea determinazione avverso chi ha privato sin qui ed ancora oggi, in pieno 2018, priva ancora gli Elbani dei tanti sacrosanti diritti costituzionali di cui è avvenuta in un perenne assordante silenzio la generale la spoliazione, in primis del diritto alla salute.
Produrre, come vado da tempo constatando, un'infinità di post sulla stampa online tesi ad evidenziare sul piano descrittivo-lamentevole le ancora gravi criticità sanitarie insulari e le innumerevoli carenze nelle varie e differenziate unità operative ospedaliere e territoriali zonali, ha poco senso, tali post potranno avere anche molti "like" ma al loro contenuto denso di piagnucolose lagnanze gli Elbani sin qui hanno mai avuto modo di vederne conseguenzialmente corrispondere alcunché di concretamente palpabile in termini migliorativi.
Quando ci si trovi di fronte alla massima dirigenza sanitaria fiorentin-livornese si deve avere la consapevolezza che abbiamo di fronte la controparte politica artefice della cinica spoliazione del nostro diritto alla salute nella sua più ampia accezione ed agire di conseguenza come tale situazione impone, la costante riproposizione di un tam tam di promesse per la sanità elbana simil quello già tristemente vissuto nel passato per ogni atto relativo al potenziamento della nostra sanità insulare, sempre del tutto disattese, è inaccettabile e non può che indurre ad un generale ripensamento delle modalità operativo-contestative sinora attuate, del tutto improduttive, troppo blande e troppo spesso sciaguratamente acquiescenti a proposte per la sanità elbana invariabilmente infondate.
In un’isola in cui le Istituzioni locali hanno pervicacemente sempre assunto comportamenti apatici, densi di uno sconcertante torpore sul diritto alla salute per le genti amministrate, taluni si sono spinti demagogicamente e surrettiziamente a scrivere qualcosa sulla sanità elbana sulla stampa cartacea e online isolana dimostrando una spregiudicatezza che la tematica sanitaria non può consentire. Si è ottenuto qualcosa di oggettivamente palpabile solo quando gli allora Comitati Elbani Riuniti pro-sanità passarono dalle “inconcludenti palabras” alla preventiva generale raccolta di firme in tutta l’Isola tesa a dare poi luogo a quella indimenticabile civilissima ma incazzatissima oceanica manifestazione di 8.000 Elbani per marciare in una ritrovata corale coesione dalla zona portuale fino alla Sala della Provincia dove era in arrivo l’allora assessore alla sanità regionale per metterlo di fronte all’inaccettabilità di ulteriori promesse sempre sino allora disattese e per fargli capire che la rabbia in corpo accumulata dagli Elbani imponeva alla Regione decisioni fattuali tempestive antitetiche al cinico deliberato disegno di smantellare il nostro presidio ospedaliero e la nostra sanità territoriale.
Fino ad allora le Istituzioni locali si erano di fatto rese sempre acquiescenti alle sciagurate deliberazioni sanitarie regionali per la nostra isola.
L’ultima presa in giro si è concretizzata lo scorso 18 luglio con l’insediamento del Comitato Aziendale di Partecipazione della USL Toscana Nord Ovest avente come obiettivo di consentire una maggiore e più attiva partecipazione degli utenti alla pianificazione , programmazione e quindi anche al buon funzionamento dei servizi sanitari, è una stantia quanto del tutto illusoria posizione della Regione quella della partecipazione, sempre resa di fatto vana, perché la cosiddetta partecipazione degli utenti è sempre stata, è, e sempre sarà un mero demagogico tentativo regionale di coinvolgere strumentalmente nelle reali decisioni programmatorie sanitarie l’utenza locale che non potrà che trovarsi nelle condizioni di nulla potere incidere su decisioni che saranno sempre e solo prese da chi ha il timone di comando della sanità, è un tentativo di smorzare la rabbia degli Elbani per tutte le istanze sollevate sino ad oggi e sempre disattese e mai attuate.
Verso le non poche problematiche della sanità elbana, occorre coralmente “VOLTARE PAGINA“, si può e si deve ottenere con ferrea determinazione quanto ci spetta per essere la terza Isola d’Italia in fatto di diritto alla salute e di diritto a curarci dove siamo nati, il problema della sanità elbana occorre farlo divenire un autentico problema nazionale bypassando, con le modalità consentite, il cinico determinismo regionale demolitore della nostra sanità insulare.
Quando, come ormai da tempo definitivamente acclarato, il tentativo della dirigenza sanitaria fiorentin-livornese è unicamente teso a trasformare il nostro presidio ospedaliero e la nostra sanità zonale ad una mera testimonianza di solo “primo soccorso”, quando si induce ormai la popolazione elbana, in presenza di liste di attesa per ogni visita dalla più banale alla più specialistica della durata dei tempi geologici, a rivolgersi al privato a pagamento, quando il nostro ospedale non dispone della strumentazione e della tecnologia più elementare (liste di attesa di lunghissimi mesi per un Holter Cardiaco perché ve n’è uno solo; mancanza di un dermatoscopio per dermatologia comportante per il dermatologo ospedaliero l’impossibilità di discernere se trattasi di melanoma o di altro; l’assenza di un banale uroflussometro per l’urologo cosicché per una “pisciata urologica” occorre andare a “pisciare” a Piombino per conoscere il nostro status uro-genitale; l’assenza di un elettroencefalografo; dover attendere un anno e mezzo per farsi a Piombino una risonanza magnetica allo scheletro; lo smantellamento in corso del Reparto di Chirurgia e di Ortopedia; che dire poi delle criticità del Pronto Soccorso), occorre una generale condivisione per una opetarività contestativa tale da rendere il problema del nostro Ospedale e della nostra denegata sanità un autentico vero problema nazionale fino a coinvolgere il governo nazionale.
Luciano Campitelli