Il problema della rimozione degli ostacoli al pieno accesso a tutte le opportunità di vita e di lavoro e prioritariamente ai servizi essenziali, è ormai senza dubbio all'attenzione di tutte le forze politiche ed i movimenti spontanei che operano dentro e fuori dal territorio elbano.
La diffcile situazione che stiamo vivendo non consente di commettere errori di valutazione e soprattutto di sbagliare percorso dando il pretesto del'ennesima mancata soluzione.
E' evidente al riguardo che - se la Legge sulle Isole Minori sarebbe un'importante atto di giustizia sociale - peraltro l'attuale congiuntura economica e gli indirizzi di razionalizazione della spesa pubblica, rendono seriamente problematica la realizzazione di una disciplina comune che che per molte isole rischia di essere insostenibile e che del resto non valorizza la peculiarità della terza isola d'Italia.
L'Elba è un microcosmo imparagonabile ad altre pur splendide realtà nel quale quei servizi - se riconociuti con una chiara scelta politica - possono essere disciplinati e gestiti con diseconomie tutto sommato sostenibili (si pensi al possiile impiego della tassa di sbarco).
Ecco che questa dovrebbe essere la priorità in un tempo che non è senza dubbio quello delle garanzie ma nel quale il mancato riconoscimento formale di quanto viene a poco a poco smantellato sarebbe la rinuncia a qualsiasi scommessa per lo sviluppo di quest'isola.
Paola Mancuso