Nel giro di un paio di giorni, prima la lettera di Simone Meloni (dieci anni fa capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale ), poi quella dell' attuale Sindaco Mario Ferrari, hanno ufficializzato l'inizio di una campagna elettorale i cui preparativi in realtà erano in corso già da tempo.
Le note vicissitudini in seno all' attuale Amministrazione (dimissioni di Consiglieri, uscite dal gruppo, divisioni culminate nella rottura del rapporto di fiducia con il Vicesindaco, oltre al poco o nulla fatto sul piano pratico come testimoniato tra l' altro dagli avanzi d' amministrazione monstre), avevano lasciato il campo a congetture circa la propensione di Ferrari a non ricandidarsi (appoggiando il più "pubblicamente potabile" Assessore Angelo Del Mastro), dando per un verso scontata l'intenzione dell' umiliato ex Vicesindaco, Roberto Marini, di correre da solo, oltre alla già annunciata intenzione di Luigi la Nera di fare il 'guastafeste' del centrodestra.
Dalla fine dell' estate inoltre, un gruppo di cittadini di diversa estrazione politica, uniti dal ritenersi alternativi all' attuale gestione della cosa pubblica in città, si incontrava per delineare un percorso (metodo e programma) che sfociasse in una lista civica, un percorso che - ci risulta - prevedeva in questi giorni un'uscita pubblica in grado di aggregare nuove energie, idee e disponibiltà personali.
Il problema è che invece dell'uscita pubblica del gruppo nel suo complesso, c'è stata quella personale di Simone Meloni che di quel gruppo faceva parte, di fatto un'autocandidatura che parrebbe aver spiazzato molti di coloro che con pazienza avevano tessuto le condizioni per una lista pienamente civica, rinunciando coerentemente, come nel caso del PD, a ruoli di primo piano.
Al di là del politichese, lo scacchiere che si presenta quindi a neanche 4 mesi dal voto, parrebbe quello con tre liste che si richiamano alla destra o al centrodestra, una civica a questo punto centrista che, forse per inesperienza e fretta, parrebbe essersi tagliata una gamba un attimo prima di mettersi a correre, un' altra componente civica progressista rimasta per il momento al palo, con il M5S non ancora pervenuto.
Le manovre sono appena all' inizio e quindi le carte ancora rimescolabili, alcune liste forse accorpabili; facce nuove non se ne vedono molte all' orizzonte e anche sulle concrete priorità di governo c'è ancora molta vaghezza.
Piano regolatore in scadenza, centralità istituzionale di Portoferraio da riaffermare ad es come capofila della Gestione Associata del Turismo, completamento del Porto Cantieri, centralità della questione sociale a cominciare dalle accresciute povertà, manutenzione del centro storico della città, sono alcune delle urgenze da affrontare: questioni palesi e oggettive che, prevedibilmente troveranno spazio - a parole- nei programmi delle diverse liste; a quel punto sarà forse la riconosciuta esperienza e affidabilità dei/ delle candidati/e a Sindaco e delle squadre a supporto a fare la differenza.
E.R.