In questi giorni di grande fermento mediatico su una problematica sanitaria elbana, la più attuale, non posso che constatare di essere stato il primo, come già anche l'anno scorso, a sollevare tale questione (vedi articolo del 18/05 us sui media locali), e, al momento, con rammarico, anche una delle poche voci della politica locale, anche di quella neo-eletta.
Purtroppo, da tutto quello che si sta scrivendo, la conclusione immediata ed erronea che, ad una lettura affrettata, si potrebbe evincere è la stigmatizzazione di figure professionali, invece che l'analisi globale di situazioni e organizzazioni. Non voglio entrare nel merito di questioni già ampiamente dibattute, ma in questo senso mi sento solo di rinnovare tutta la mia stima e la mia fiducia a tutte, e sottolineo, tutte le figure professionali che ogni giorno sono impegnate alla salvaguardia della salute di ognuno di noi.
Il mio biasimo va invece ad una organizzazione e ad una gestione che vuole nascondere, con l'introduzione dell'India, una diminuzione dei servizi verso tutti i cittadini.
Purtroppo però vorrei far notare che questa è soltanto la punta dell'iceberg di una situazione sanitaria che sta per implodere.
Colgo l'occasione quindi per portare all'attenzione e alla conoscenza di tutti, e ancora una volta, che l'ospedale nella sua interezza si regge e va avanti, da anni, solo grazie alla professionalità, alla abnegazione e al sacrificio del suo personale "autoctono", che affronta quotidianamente problematiche mal gestibili anche in ospedali ben più strutturati.
Personale che è ormai ridotto "all'osso" e che continuamente viene integrato con personale "esterno", con ovvio grosso dispendio di risorse.
Più e più volte è stata portata all'attenzione dei vertici Asl la cronica carenza di personale stanziale e più e più volte sono stati richiesti rinforzi a tutti i livelli e per tutti i reparti sofferenti, ottenendo sempre e solo una risposta: "all'Elba non vuole venire nessuno". Non si può non pensare, anche in considerazione del fatto che pare che le retribuzioni dei sanitari toscani siano, di base, molto più basse rispetto a molte altre regioni, che se fossero offerte condizioni appetibili e adeguati benefit, il personale probabilmente non tarderebbe ad arrivare. E non parliamo di risparmio, visto che a conti fatti al momento attuale l'ospedale elbano è onerosissimo e che i soldi spesi, in quasi tutti i reparti, per i "super-straordinari" del personale esterno in missione, basterebbero, ed anzi sono ben superiori, a quelli che servirebbero per creare un pool sanitario stanziale ben incentivato.
Verrebbe da pensare che questa situazione, demedicalizzazione territoriale compresa, faccia parte di una gestione ben pianificata e in atto ormai da anni e tesa soltanto a portare un "taglio" dei servizi, anche di quelli più essenziali, e senza, in realtà, portare ad un risparmio economico; e il tutto a discapito della salute del cittadino.
Rifacendomi anche a quanto espresso dal Prof. Castellacci in in suo recente intervento, si dovrebbe invece prevedere, soprattutto parlando di un'isola, una organizzazione sanitaria autonoma, con personale ridondante e non sottomisura, e che possa garantire una assistenza adeguata 365 giorni l'anno, senza dover sperare che l'elicottero non sia già impegnato altrove e che il meteo sia clemente.
Sarebbero auspicabili, e sono necessari, segnali forti da tutta l'amministrazione e la politica elbana, anche e soprattutto da quella neo-eletta, affinchè nel prossimo futuro la sanità e l'ospedale siano rinforzati e non continuino ad essere impoveriti...e tra l'altro con una spesa enorme...
Perchè la salute di ognuno di noi dovrebbe essere il primo pensiero e indipendente dalle bandiere e dalle tendenze di partito.
Luigi Lanera consigliere di minoranza comune di Portoferraio