"Le scale killer dell’ospedale di Portoferraio rischiano di fare altre vittime". A lanciare l’allarme è il consigliere regionale del gruppo “Più Toscana” e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, che, a tre mesi dalla morte della 78enne stroncata da un infarto mentre saliva la rampa di scale d’ingresso, torna sull’emergenza ascensori dell’ospedale elbano.
L’ascensore che permette ai pazienti di eludere la rampa d’ingresso e guadagnare l’entrata della struttura, viste le indagini in corso, è stato posto sotto sequestro dalla magistratura. Ma l’azienda sanitaria ancora non ha studiato una soluzione alternativa per il superamento delle scale. Col risultato che nell’ultima settimana, come denunciato dai cittadini, si sono verificati altri episodi limite. Come quello di un paziente stremato e costretto a farsi issare da alcuni passanti su per la rampa di scale. Ma anche una lussazione alla spalla ai danni di una signora inciampata sulla scivolo che sostituisce l’ascensore. Insomma anche chi si presenta sano all’ospedale rischia di dover far ricorso all’ossigeno o all’ortopedico.
Dietro ai guasti che per 6 mesi bloccarono l’ascensore, secondo il consigliere, un problema strutturale su cui tre mesi fa è stata presentata un’interrogazione, ancora senza risposta. Criticità che potrebbero riguardare anche gli altri elevatori.
Solo negli ultimi 15 giorni – spiega – abbiamo appurato che le chiamate per guasto dall’ascensore n.1 della struttura siano state 7, in pratica una ogni due giorni. Per questo chiediamo di sapere se il problema agli ascensori sia strutturale e dovuto probabilmente alla modificazione delle barre di scorrimento che non sono più parallele. In poche parole chiediamo di sapere se è vero che l’ascensore, una volta messo in funzione, rischia di rimanere incastrato e se ci sia un legame fra queste criticità e l’installazione della postazione di elisoccorso oltre ad eventuali problemi geologici (come la bassa portanza del terreno).
Richieste a cui fa eco Mario Agarini, responsabile di "Più Elba". "Portoferraio è ancora senza guardia medica e la radiologia è ad organico ridotto, senza contare le lunghe code al pronto soccorso. Si attende la risoluzione dei reparti come ortopedia dove la necessità è maggiore di altri per il continuo verificarsi di incidenti stradali e infortuni con l’approssimarsi della stagione estiva. In queste ore all’Elba sono sospesi per il maltempo i collegamenti marittimi. Gli isolani non devono passare alla storia perché sono spesso vittime del mare o degli ascensori".
"L’unica certezza – concludono Lazzeri e Agarini – è che a tre mesi dalla tragedia l’Asl 6 ancora non ha studiato un sistema efficiente che permetta agli elbani di entrare sani e salvi in quel che resta del loro ospedale".