Su questo personaggio si accentrano molti timori e dubbi degli elbani ed è per questo che vogliamo chiarire, alla luce delle attuali conoscenze, quali sono i suoi suoi limiti e le sue competenze.
In caso di esito favorevole del referendum il Consiglio Regionale della Toscana discuterà la proposta di legge di fusione dei Comuni presentata dal Comitato. Il Consiglio poi provvederà alla eventuale fusione dei comuni con l’istituzione del Comune dell’Isola d’Elba soltanto dopo aver sentito “le popolazioni interessate” , esaminati gli esiti del Referendum, consultati i sindaci, tutte le categorie e le associazioni dell’isola d’Elba. Una decisione che sarà veramente molto ponderata, difficile e non priva di possibili contenziosi se il risultato del referendum non sarà uniforme in tutti i comuni interessati. Per questo il Comitato richiede agli Elbani di partecipare in massa al referendum per non lasciare alcun dubbio sulla volontà di effettuare questa “rivoluzione istituzionale” come loro espressa richiesta e non come imposizione della Regione come subdolamente fanno intendere i contrari.
Con piena trasparenza vogliamo ora dare la massima informazione sul punto che gli elbani osservano con più sospetto: quel “Commissario Straordinario” che accompagnerà la transizione verso il Comune dell’Isola d’Elba. Vediamo di chiarire al meglio il contenuto di questo oggetto che i contrari agitano come uno temibile spauracchio.
Il timore , paventato anche da un illustre professore , di tempi biblici di permanenza del commissario non sussiste in quanto i tempi , in caso di esito positivo del referendum, sono legati alla legge regionale di istituzione del Comune “ Isola d’Elba” e a rigor di logica potrebbero essere: aprile , risultato del referendum , maggio e giugno consultazioni in Regione e poi, prima delle sospensione estiva dei lavori del Consiglio regionale, discussione e approvazione della legge di istituzione del Comune Unico Isola d’Elba. A seguire in autunno od al massimo in primavera 2014 indizione delle elezioni per il nuovo Comune da parte del Ministero, in concomitanza col bicentenario di Napoleone all’Elba come noi auspicheremmo.
Il Commissario, seppur poco amato all’Elba, ha solo i tempi tecnici per poter effettuare alcune semplici operazioni di omogeneizzazioni di procedure , di sistemi operativi informatici , di ricognizione delle dotazioni organiche , delle situazioni credito-debitorie e magari dell’allestimento di una prima sede per gli organi del nuovo ente che potrebbero essere poi anche insediati a rotazione negli edifici dei vecchi comuni con lo staff dirigenziale . Ovviamente nel suo periodo di permanenza il Commissario garantirà la continuità all’azione amministrativa nei vecchi comuni in permanenza delle regole vigenti in detti enti , magari delegando ai segretari comunali alcune funzioni di ordinaria gestione.
In fase di consultazione consiliare con tutte le parti interessate sugli esiti del referendum, esaminando il precedente costituito dalla legge regionale istitutiva del Comune unico della Valsamoggia (BO), potranno essere apportate positive modifiche alla proposta di legge. Il Commissario sarà di nomina ministeriale , anziché regionale, e durante il suo mandato potrà utilmente essere affiancato da una Consulta costituita dai sindaci decaduti . Ciò perché sembra sia stata risolta in favore del commissario prefettizio l’annosa disputa di competenze fra le Regioni e il Ministero per la nomina dei commissari straordinari come già accaduto anche all’Elba in occasione della liquidazione dell’Unione di Comuni. Per agevolare il passaggio dalle otto realtà comunali ad un comune unico senza grandi scossoni ben si intuisce la positività funzionale di affiancare al Commissario temporaneo una Consulta dei vecchi sindaci, sull’esempio emiliano.
Con grande chiarezza dobbiamo dire che non si conoscono quali potrebbero essere le direttive impartite al Commissario - anche per mancanza di precedenti regionali - ma oltre al divieto di assunzioni si presume che esse attengano alla predisposizione di un bilancio di sintesi per la gestione ordinaria del nuovo ente ed evidentemente includano il divieto di adottare ogni tipologia di atto concernente la straordinaria amministrazione , come varianti agli strumenti urbanistici in atto o modifiche ai regolamenti vigenti , istituzioni di nuove tariffe o di nuove tasse e imposte. In buona sostanza il Commissario straordinario potrà adottare solo gli atti di ordinaria amministrazione in preparazione dell’avvento dei nuovi organi comunali democraticamente eletti che dovranno essere entrare in carica prima possibile. Sarà un commissario “ amico” che predispone e agevola il difficile iniziale percorso di fusione dei bilanci , dei regolamenti , degli strumenti urbanistici , del personale degli otto enti locali per consegnare agli organi del nuovo Comune gli strumenti per una rapida integrazione ed una buona armonizzazione con i vecchi istituti degli otto comuni in un prevedibile percorso a tappe verso l’adozione dei nuovi strumenti del nuovo ente. Sarà inoltre suo precipuo compito predisporre ed organizzare le elezioni del “Sindacone” con il suo consiglio ai quali passare le redini del governo dell’Elba nei tempi previsti.
L’istituto del Commissario straordinario non gode buona fama all’Elba per vari motivi storici ma non esistano altri strumenti giuridici che devono anche risultare “ terzi “ per consentire questo passaggio epocale da otto amministrazioni comunali ad un unico ente; anche se per la Toscana sarebbe il primo caso di fusione, le precedenti esperienze in tutte le altre regioni hanno utilizzato l’istituto del commissario straordinario, come del resto anche nel recente locale caso di Rio Marina, comune che è restato sprovvisto degli organi di governo democraticamente eletti.
Noi del Comitato Comune Unico vogliamo fare della trasparenza informativa la nostra bandiera. Riteniamo che le cose all’Elba non vadano bene e per dare un forte impulso di cambiamento abbiamo proposto agli elbani un progetto di rivoluzione amministrativa verso il quale chiediamo l’adesione di tutti quelli che sono insoddisfatti dalla attuale situazione isolana. A coloro che sono contrari chiediamo pubblicamente: che soluzioni avete proposto in alternativa per il rilancio dell’isola? Attualmente la vostra contrarietà è sterile e produce solo i cattivi frutti di una divisione fra elbani. La vostra bandiera aggregante è solo il NO ad ogni cambiamento, od avete progetti alternativi da contrapporre ma ancora mai comunicati? Se mai li aveste portateli a conoscenza di tutti gli elbani come abbiamo fatto noi, così che gli elbani scelgano liberamente il loro futuro. Per il bene della nostra bellissima isola chiediamo egli elbani di abbattere, tutti insieme, il muro dell’immobilismo che da troppo tempo sta paralizzando ogni tipo di sviluppo.
Comitato Comune Unico dell’Elba