Dopo aver letto 237 comunicati per il si per il no e per il boh, senza pretesa di convincere nessuno e senza entrare nel merito dei motivi che basano la mia scelta, scusate, ma anche a me è venuta voglia di dire perché voterò Si.
Mi trovano d'accordo gli Amici a 5 Stelle che, nel loro "pippettone", riassumendo e strizzando a forza i concetti, in sintesi dicono: le firme sono state raccolte con metodi che destano forti perplessità, con una tempistica forzata in modo grottesco, e in una maniera poco limpida fin dall'inzio.
Le cose, sono andate proprio così.
Come siamo abituati a vedere, o no?
Infatti io, non firmai.
Non convinta di che cosa mi si stesse chiedendo, non riuscendo a capire chi fosse questo Sig. Orsini, che da un giorno all'altro era diventato il paladino di questa causa, né il perché gli stesse tanto a cuore, decisi che la mia firma e le mie generalità non gliele avrei date.
Detto questo, non riesco a credere che gli oltre 5000 firmatari siano così sprovveduti da apporre la propria firma sotto un documento proposto da dei politici, basandosi solo "sulla parola".
Preferisco credere che quelle persone abbiano colto l'occasione per esprimere un desiderio a cui magari pensavano da tanto tempo, quello di vedere l'Elba governata da un unico Comune e così, senza farsi troppe masturbazioni celebrali, hanno firmato.
Io non l'ho fatto, e sono convinta che se tutto fosse stato chiaro e trasparente fin dall'inizio, oltre alla mia avrebbero acquisito molte più firme.
Il referendum si farà dunque, e sebbene io non rientri tra coloro che lo hanno richiesto, faccio parte di quelle persone che da troppo tempo desiderano vedere l'Elba governata da un unico Comune.
Andrò a votare perché questa è la prima volta che mi viene data l'occasione di dirlo e non so né quando, né se, né come mi si ripresenterà.
Non me ne frega niente che la regione avesse già pronto tutto questo dal 2007.
A questo punto, non me ne frega più niente persino del fatto che sia stata fatta passare per legge di "iniziativa popolare" qualcosa che tutto é tranne un'iniziativa popolare, semmai un semplice trabocchetto da "vecchia politica", che tanto è vecchia quanto attuale, dal momento che è quella con cui ci si deve confrontare.
È vero, ha deciso tutto la regione e chissà chi altro, usando metodi normalmente in vigore in Italia, che non riusciamo a digerire.
Per chiamarsi di "iniziativa popolare", l'iniziativa sarebbe dovuta partire dagli elbani, ma in più di 20 anni che se ne parla, questo non è mai successo, quindi: No Comment
Poteva partire dagli 8 sindaci.... (scusate, sto soffocando una risata).
Da almeno 5 degli 8 sindaci? (Il ghigno sulla mia faccia non accenna a scomparire).
Almeno da 3?
Lasciamo perdere va', che è meglio?
La proposta ci arriva già spiattellata dalla regione e che cosa dice in sostanza?
C'è un commissario che prima s'era detto doveva essere regionale e invece dovrà essere governativo e che rimarrà a tempo indeterminato finché non si arriverà alle elezioni del primo Primo cittadino del Comune dell'Elba.
E allora? È chiaro che sia così, chi dovrebbe gestire quella fase altrimenti? (Per inciso, ho avuto occasione di incontrare l'attuale Commissario di Rio Marina, il Sig. Gerolamo Bonfissuto, che mi ha dato l'impressione, di gestire il territorio e il rapporto con gli abitanti, con un'attenzione, un senso di responsabilità e di servizio per la cosa pubblica, che in Bosi e suoi predecessori non avevo mai notato).
Per il resto, ammetto di essere ignorante in diritto costituzionale, diritto amministrativo e qualsiasi altro tipo di diritto e di non avere nessuna competenza utile a valutare una proposta di legge, ma leggendola, mi pare di capire che essa proponga un Comune con Municipi, secondo le normative vigenti e che tutto il resto sia ancora da fare.
Lascia abbastanza spazio libero.
Questo spazio libero c'è proprio perché la regione che NON HA indicato quei "PROGETTI E DIREZIONI PIÙ OPPURTUNE nella proposta di quella legge" e non ha detto "COME potranno i cittadini, partecipare costantemente e attivamente ai meccanismi decisionali".
È tutto da creare, e per farlo si deve partire dal punto in cui ci si trova adesso.
Chi ha il dovere di entrare in quello spazio libero e utilizzarlo affinché il nuovo Comune appartenga a una nuova generazione di Comuni Italiani costruiti anche grazie alla partecipazione di normali cittadini, di elbani non viziati da logiche politico-affaristiche, che sentono forte la responsabilità di salvaguardare l' isola, se non i cittadini stessi?
Io ci credo, so che è un sogno realizzabile, più che mai in questo momento, un sogno che va stimolato e organizzato.
Una scelta tra il si, il no e il "non mi pronuncio" ci viene imposta qui e ora.
È da qui che dobbiamo partire.
Personalmente, il 21 Aprile non mi prenderò la responsabità di contribuire a lasciare le cose come stanno.
Non ho voglia di sentirmi vittima. Qui e ora scelgo di diventare protagonista di questo cambiamento, sperando che vinca il si.
E adesso che sono riuscita a smettere di raccontarvi i miei pensieri, mi accorgo che mentre scrivevo, continuavo a visualizzare nella mente i volti dei miei Amici a 5 Stelle, a ricordare alcuni dei condivisibili criteri su cui il movimento si basa, percui questo "mezzo pippettone", l'ho scritto per tutti, ma lo dedico a loro.