È la quinta o sesta volta che il sindaco di Rio rimpasta le deleghe alla sua maggioranza. È come il cubo di Rubik, dove non si trova mai la quadra per fare qualche cosa di buono a Rio. E non la troverà, perché non ha idee strategiche lui, e men che meno la sua compagine. Anche stavolta, finirà tutto in un nulla di fatto: i paesi resteranno sporchi, privi di manutenzione, senza nuovo lavoro, senza strutture adeguate per il turismo, in permanente conflitto col personale, senza sbocchi per il Parco.
È inutile che Corsini ci giri intorno: se nel ruolo si è inadeguati, inadeguati si rimane. Oltretutto, con queste operazioni da basso impero, ha perso anche il credito personale che poteva vantare. Non venga più a raccontare che crede nella “buona” politica, dopo questo bell’esempio che ha dato.
Amministrare un comune non è solo tappare le buche, è anche portare sana cultura di governo in un territorio, è coinvolgere emotivamente la gente e abituarla a credere in concetti positivi, non nel sotterfugio che ha fatto per mantenersi la poltrona a tutti i costi.
Caro sindaco, a quando il prossimo rimpasto?
Gruppo consiliare TERRA NOSTRA