A fine gennaio, dopo l’interruzione della SP 26 per Rio Marina, avevo raccontato la bolgia dantesca nella quale mi ero trovato in località Grassera, quando, senza alcuna indicazione segnaletica, una sera avevo tentato di dirigermi verso Portoferraio.
Con l’apertura della variante d’emergenza, che ha abbondantemente asfaltato il piazzale dell’unica azienda industriale riese per poi mancare nell’ultimo tratto, dove si naviga fra buche e pozzanghere, credevo di aver toccato il fondo da terzo mondo, in attesa della prevista riapertura della viabilità ordinaria proclamata dall’assessore provinciale per il 31 marzo.
Oggi, al colmo dell’autolesionismo, ho voluto percorrere in autobus la strada fra Rio Marina e Portoferraio: un’esperienza allucinante per disorganizzazione, lassismo e sciatteria.
Come da orario, mi presento alla fermata alle 8,55 e tento di salire sul minibus, ma mi viene subito detto che limita a Cavo e che l’autobus per Portoferraio parte alle 9,30.
Alle mie rimostranze per il disguido, l’autista mi dice che la pubblicazione dell’orario non dipende da lui, per cui mi devo limitare a dirgli di farlo presente a chi di dovere (notasi che anche il sito internet non è aggiornato).
Si arriva a Cavo, dopo aver superato una riduzione di carreggiata che permane da 5 anni, e si deve cambiare l’autobus che percorre la sconnessa strada della Parata. Scusate, un minibus per la strada normale e un autobus grande per una strada, come vedremo, sgangherata…proprio non capisco….
Ci inoltriamo nella strada provinciale della Parata e viene messa a repentaglio l’integrità del mezzo e dei viaggiatori: buche abissali, banchine inesistenti, deformazioni d’ogni genere, una cosa da far west.
L’unica consolazione è l’incommensurabile bellezza del paesaggio, fatto di boschi e di vedute sul mare, ma a che prezzo!
Dopo un’ora e mezzo arrivo a Portoferraio ad una media da calesse del primo novecento.
Mi domando, ma come facciamo ad essere attrattivi e competitivi con servizi e infrastrutture di questo genere?
Eh no, cara Provincia qui non è questione di ristrettezze finanziarie e di tagli al bilancio, qui è una questione di incuria e di disinteresse per i cittadini, perché anche con risorse modeste, se si vuole, si può porre rimedio. Io credo che con meno di 10.000 euro si potrebbe ovviare agli inconvenienti e i cittadini di questo versante sarebbero ben contenti, se fosse possibile, di provvedere da soli.
Mi risulterebbe, fra l’altro, che nemmeno un’offerta di provvedere alla sistemazione delle buche sulla viabilità alternativa, avanzata dal volontariato locale, sia stata presa in considerazione.
Mi domando, come mi ero domandato per l’interruzione della SP 26 e senza voler scadere nel vittimismo, ma se fosse accaduto nel tratto Portoferraio-Porto Azzurro o nel tratto per Marina di Campo sarebbe stato lo stesso?
Cara inutile Provincia di Livorno se ci sei batti un colpo!
Renzo Galli