Scrivo questa mia a titolo assolutamente personale, quando si fa un appello alla solidarietà e all'inclusività non ci si firma, si resta gruppo, indistinto, perché se ci si firma si insinua che chi non ha inviato gli auguri di pronta guarigione automaticamente si auguri che la maestra non guarisca.
Pensiero che mai nessun genitore ha avuto.
A questo punto non si è gruppo ma branco che divide il mondo in buoni e cattivi.
Tutti i genitori chiedono una scuola dove si insegni a diventare solidali, inclusivi e trasparenti ma anche solidi e sempre alla ricerca della verità.
In questa vicenda è mancata, chiarezza, solidarietà e comunicazione da parte della scuola e ritardi ingiustificati nel comunicare una situazione oggettivamente grave in primis per i bambini e poi per tutti.
Se si chiede ad ogni genitore di esprimere un pensiero ci sarebbe la gara a dire che tutti augurano ogni bene all'insegnante colpita.
Personalmente credo però che in situazioni come queste non posso esserci leggerezze ritardi o opinioni personali assunte al rango di dogmi.
Quando vedo scritto "ci dicono di vedere gli altri come fonti di contagio" e ci invitano all'autoisolamento comprendo quanto grave possa essere l'ignoranza in questo momento. Chi ci dice queste cose sono medici infermieri, infettivologi e virologi se poi noi vogliamo saperne di più allora incontriamoci senza protezione e magari curiamoci con dei decotti.
Visto che piace tanto sottolineare la differenza tra buoni e cattivi mi firmo.
Franca Franchini una cattiva mamma