A pochi giorni da quel 21 ottobre che, nonostante le tante prescrizioni venute dagli Enti convocati alla conferenza dei servizi di due settimane prima, potrebbe decidere formalmente uno schizofrenico sì a quel rigassificatore in quel Porto, il Comune di Piombino, con il gruppo di tecnici incaricati, ha spiegato bene, in un Teatro Metropolitan affollato, le tre vistose carenze istruttorie del progetto Snam.
In sostanza, come ha spiegato il Sindaco Ferrari nella sua introduzione, dopo aver tentato sul piano politico di fare ragionare i decisori, si è capito che avevano già deciso a prescindere, e che l'unico modo per fare valere il buon senso era perfezionare l'analisi del progetto sul piano tecnico, scientifico e giuridico. L'unico modo, cioè, per tentare di bloccare una decisione già presa dal punto di vista politico (tanto da inventarsi la super opinabile e buona per tutte le stagioni. 'sicurezza nazionale', per bypassare le obbligatorie norme esistenti in termini di sicurezza - il terzo caso di esenzione V.I.A. in dieci anni in tutta la U.E.-).
LA PAROLA AI TECNICI
Nel mirino delle analisi il venir meno dei 3 presupposti alla base della decisione di localizzare la Golar Tundra nel Porto:
1) l'adeguatezza strutturale della zona
2) la cronologia della messa in opera
3) la fattibilità della successiva opzione off shore
1) Prima sorpresa: un documento dell'Autorità Portuale, allegato alla fine della Conferenza dei Servizi del 7 ottobre, nel quale si afferma che per mantenere la funzionalità del Porto, ospitante al molo nord il rigassificatore di 300 MT, sarà necessario il dragaggio di 450mila metri cubi di fondale (inquinato); una robetta da 10 milioni di euro ancora da progettare e finanziare, con tempi di qualche anno
2) verrebbe così a cadere la principale 'motivazione' per non applicare la V.I.A. e cioè l'urgenza. Ovviamente il Commissario può sempre decidere di azzerare la funzionalità industriale e commerciale del Porto rinunciando a quei lavori.
3) Sono ancora in corso colloqui con i detentori dei brevetti dei serbatoi della Golar Tundra per capire se, in condizioni meteo marine avverse, possa essere sostenibile il flottaggio interno del gas (!!). Si esce dalle due ore abbondanti di relazioni (con tecnici di ventennale esperienza e con pregressi ruoli anche nelle Commissioni V.I.A. del Ministero Ambiente) con la sensazione di essere nelle mani di apprendisti stregoni.
Al Commissario Giani, è stato detto, spetterà di fare davvero il Commissario, il cui ruolo non è quello di fare di tutto perché l'impianto di faccia, bensì quello di valutare in coscienza ogni osservazione e ogni possibile rischio, prendendosi magari il tempo necessario con un rinvio della decisione finale. Sullo sfondo la possibiltà di un ricorso al T.A.R. da parte del Comune di Piombino.
CR