In merito alla nota dell’Assessorato regionale al Turismo, emessa a seguito dall’articolo apparso ieri sul Sole 24 Ore “L’Elba perde il treno dei distretti”, senza alcuna vena polemica ma solo per amore di verità corre l’obbligo di smentire alcune inesattezze.
Confcommercio Elba non da sola, ma unitamente ad Associazione Albergatori e FAITA Campeggiatori, indirizzò nel mese di luglio dello scorso anno non semplicemente “una nota per segnalare l’utilità di avviare il percorso per l’istituzione di un distretto turistico per l’Elba o per l’Arcipelago Toscano”, ma una formale richiesta per l’avvio delle relative procedure.
Detta istanza, presentata lo scorso anno a tutte le autorità competenti, dalla Presidenza del Consiglio, al Ministero del Turismo, regione, provincia e fino agli otto comuni elbani, non ha avuto il debito riscontro, nonostante le molteplici sollecitazioni mosse a più livelli. Nello specifico, su preciso e personale suggerimento dell’allora Ministro Gnudi, fu da noi richiesto un incontro con l’Assessorato regionale al Turismo per elaborare insieme un progetto da presentarsi al suo dicastero e alla Presidenza del Consiglio, ma senza esito.
Quindi, da parte delle imprese interessate è stata regolarmente richiesta l’istituzione del Distretto Turistico, così come previsto dalla norma, ma purtroppo non c’è stato un adeguato riscontro da parte pubblica. Un vero peccato, perché se è vero che la legge 106/2011 non era in sé corredata di significativi finanziamenti, è altrettanto vero che essa assicurava alle aree ricomprese all'interno dei Distretti Turistici una semplificazione burocratica, agevolazioni finanziarie, fiscali ed amministrative, misure su ricerca e sviluppo, l'attuazione di piani di presidio e sicurezza del territorio, il mantenimento in loco di servizi pubblici come gli uffici Inps e Inail, ecc. Si trattava quindi del riconoscimento di uno status atto ad ingenerare processi virtuosi di qualificazione e rinnovamento per un territorio ad altissima vocazione turistica come il nostro, che poteva tornare utile anche per futuri finanziamenti e misure a sostegno delle imprese del comparto, come dare l'abbrivio all'adozione di diversi parametri nel mantenimento di strutture pubbliche quali l’ospedale, il tribunale, un istituto alberghiero altamente qualificato, ecc.
Temiamo dunque che, come ha scritto nell'articolo Maugeri, questa sia veramente un’occasione mancata per l’Elba, mentre qualche altra realtà italiana - vedi Ischia - ha saputo cogliere l’obiettivo ottenendo l’istituzione del Distretto Turistico.
Questa vicenda dà inevitabilmente luogo ad un paio di considerazioni: la prima è che ancora una volta emerge il divario esistente nel nostro paese tra Pubblica Amministrazione e classe politica da una parte, e cittadini ed imprese dall’altra, che si sentono vessati e trovano una scarsa accoglienza alle proprie istanze. La seconda considerazione è che forse davvero Firenze è troppo distante dall’Elba, per saperne percepire i profondi processi di mutamento in corso, perlomeno per quanto attiene il mondo imprenditoriale e le sue rappresentanze, che si trovano tra l’altro a fronteggiare il vulnus lasciato dalla chiusura dell’APT. Sul territorio si registra infatti negli ultimi anni una sostanziale inversione di tendenza rispetto al passato, e le associazioni di categoria si stanno muovendo all’unisono, con impegno e tenacia, per un rilancio economico, di immagine e di attrazione dell’Elba che, con le sue risorse ambientali e naturali può ambire a ben altri traguardi.
Naturalmente, per favorire un processo di ripresa e sviluppo è necessario agire su più drive, puntando alla riqualificazione dell’offerta, ad una promozione efficace, alla realizzazione di grandi eventi, alla tutela dell’ambiente e cura del territorio, al potenziamento di servizi ed infrastrutture, ecc. A tale riguardo, diamo doverosamente atto dell’attuale impegno della Regione Toscana e della Camera di Commercio di Livorno a favore del nostro aeroporto, unica vera chiave di volta per il futuro dell’isola.
Nell’apprezzare infine la disponibilità dell’Assessore Scaletti a valutare insieme idee progettuali e futuri programmi di sviluppo per la nostra isola che, con tutto l'Arcipelago Toscano dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello per il turismo balneare della regione, ribadiamo il concetto che per cogliere gli obiettivi è necessario operare in sinergia, pubblico e privato. Noi ci siamo, ed auspichiamo da parte delle istituzioni altrettanta corrispondenza di intenti ed azioni.
Confcommercio Isola d'Elba - Il Presidente Franca Rosso