Almeno due anni or sono contestai pubblicamente la legittimità (e la evidente ingiustizia) della decisione presa dalla Autorità portuale di riservare ai dipendenti della Capitaneria di Porto e dell’Arma dei Carabinieri appositi spazi per la sosta nel piazzale della Linguella e nella ex Calata Buccari ( oggi degli Argonauti) . Osservai che la riserva può essere concessa solo per le autovetture di servizio della Capitaneria e dell’Arma dei Carabinieri e non per quelle di proprietà dei dipendenti. Più in generale denunciai la non competenza della Autorità portuale a disciplinare la circolazione e la sosta degli automezzi in un centro abitato.
Constatato che tutte le mie rimostranze scritte inoltrate alla Autorità portuale e alla Amministrazione comunale non avevano avuto alcun successo, mi autodenunciai dichiarando che avrei sostato con la mia Renault CLIO negli spazi riservati e mi augurai che mi venisse elevato verbale di contravvenzione in modo da poter ricorrere alla Prefettura o al Giudice di pace per far valere le ragioni della mia contestazione.
Finalmente quest’anno, il 12 marzo scorso, ci hanno pensato i Carabinieri a farmi trovare sul parabrezza l’atteso “foglietto”.
Ho inoltrato ricorso alla Prefettura che lo ha accolto ed ha quindi annullato il verbale di contravvenzione notificatomi dal Comando provinciale di Livorno dell’Arma.
Pur non entrando nel merito della legittimità della ordinanza con la quale, nel 2007, l’Autorità portuale ha deciso di assegnare alcuni stalli per la sosta delle auto dei dipendenti della Capitaneria e dell’Arma dei Carabinieri ( per ottenere un pronunciamento sulla legittimità avrei dovuto fare ricorso al Giudice di pace) nella motivazione del provvedimento di annullamento sta scritto che il richiamo che viene fatto nel verbale dei Carabinieri e nella stessa ordinanza della Autorità portuale al Codice della strada per legittimare l’assegnazione dei posti è del tutto fuori luogo perché il Codice, nei centri abitati, assegna la competenza per la disciplina della circolazione e della sosta ai Comuni e non alle Autorità marittime o a quelle portuali. E questo a prescindere dal fatto che le strade siano di proprietà dello Stato, della Regione o della Provincia.
Le Autorità responsabili della gestione dei porti ( o degli aeroporti), in base all’art.6, comma 7, del Codice e all’art.8 del Regolamento di attuazione, sono competenti per la disciplina della circolazione e della sosta degli automezzi, solo all’interno delle aree portuali ( o aeroportuali).
E per aree interne si devono intendere “ quelle poste entro le recinzioni di confine”, come è chiaramente scritto al primo comma del richiamato art.8 del Regolamento.
Recinzioni che, nel caso della Darsena medicea, penso sia difficile anzi impossibile realizzare per delimitare un’area demaniale che fa parte integrante del centro storico di Portoferraio dove addirittura quasi tutta la Calata appartiene per la maggior parte al Comune di Portoferraio.
L’inapplicabilità della ordinanza della Autorità portuale del 2007 è, tra l’altro, dimostrata, come evidenzia la Prefettura, dalla circostanza che per consentire lo svolgimento di manifestazioni che occupano le aree demaniali marittime e comunali della Darsena ( cito, ad esempio, il mercato europeo) le ordinanze per la disciplina provvisoria del traffico veicolare sono sempre state emesse dal Comandante della polizia municipale e non dalla Autorità portuale.
Il decreto prefettizio di annullamento impone dunque alla Autorità portuale di rivedere l’ordinanza, d’intesa con l’Amministrazione comunale. E non solo per una semplice ragione di legittimità o meno, ma anche per una questione che attiene al merito. Non riesco a chiudere gli occhi di fronte ad evidenti ed ingiustificati “vantaggi” concessi a determinate categorie di dipendenti pubblici su aree che, per quanto appartenenti al demanio marittimo, sono pur sempre un “bene pubblico”, che fa parte di un centro abitato, bisognoso oltretutto di avere adeguate zone di parcheggio. Aggiungo che, da una planimetria consegnatami dal Comune, risulta evidente che l’area dove sono stati disegnati gli stalli assegnati all’Arma dei Carabinieri non fa parte del demanio.
Colgo peraltro l’occasione per segnalare altre riserve tuttora in essere. Lungo il viale che porta alla spiaggia delle Ghiaie, precisamente nella strada antistante la ex Caserma della Guardia di Finanza, non si capisce perché l’Amministrazione comunale, installando un “severo” cartello che minaccia anche la rimozione coatta, abbia stabilito di assegnare lo spazio dove è possibile parcheggiare alla Guardia di Finanza, quando questa ha già a disposizione un’ ampia area ben recintata nel piazzale interno alla ex Caserma. Altra segnalazione riguarda, sempre all’interno del piazzale, entrando a destra, l’area riservata agli automezzi del Parco nazionale che, ormai da tempo, ha la sua sede all’Enfola.
Resto in attesa di una risposta da parte della Autorità portuale e della Amministrazione comunale. Ad essere sincero con scarsa fiducia. Nel frattempo continuerò a parcheggiare, se ne avrò necessità, utilizzando gli stalli attribuiti alla Capitaneria nel piazzale della Linguella e all’Arma dei Carabinieri in Calata Buccari e, aggiungo, anche quelli disegnati davanti alla ex Caserma della Finanza. Ricordo che la mia autovettura è una Clio Renault nera targata DJ266TG. E non aspetterò che qualcuno si decida a contestarmi la sosta irregolare, ma solleciterò l’intervento della Polizia municipale affinché mi venga elevato, se nel frattempo nulla sarà cambiato, come temo, un altro verbale di contravvenzione. Questa volta mi difenderò davanti al Giudice di pace anche per ottenere un pronunciamento, innanzi tutto, sulla competenza o meno della Autorità portuale a disciplinare la circolazione in un centro abitato e in subordine sulla regolarità di certe …..” particolari attenzioni”.
Giovanni Fratini