Si è svolto pochi giorni fa a Piombino l’incontro sul nuovo bando per l’affidamento del servizio pubblico di trasporto marittimo per l’Isola D’Elba con la presenza dell’Assessore Regionale Baccelli.
Data l’importanza dell’argomento e la criticità della situazione ci saremmo immaginati un’ampia partecipazione degli enti locali elbani.
Pare, al contrario, che l’unico presente fisicamente sia stato il Sindaco di Portoferraio Zini mentre gli altri si sono limitati al massimo ad un collegamento “da remoto” che oltretutto era poco funzionante.
Ci saremmo poi immaginati che primaria sede dell’incontro dovesse essere l’Elba e che fosse consentita un’ampia partecipazione dei cittadini. Ma evidentemente si ritiene che i trasporti marittimi per l’Elba non siano così importanti.
I politici elbani degli altri partiti ci hanno “deliziato” per mesi con ogni genere di sproloquio sulla questione dell’aeroporto ma tacciono da anni per quanto riguarda i traghetti. Allora iniziamo a chiarire una cosa: LA PRIVATIZZAZIONE DELLA TOREMAR E’ STATA UN FALLIMENTO TOTALE.
I fautori della privatizzazione avevano indorato la pillola dello smantellamento del servizio pubblico con mille promesse ma, come quasi sempre accade quando si privatizza, la realtà è stata ben diversa: navi invecchiate, disservizi, aumento dei costi.
La privatizzazione dei trasporti marittimi è stata un fattore negativo per il diritto alla mobilità degli elbani che sono costretti a viaggiare per motivi di salute, di studio o di lavoro, ed un fattore ostativo allo sviluppo dell’economia e del turismo.
L’affidamento del servizio al Gruppo Onorato è stato prorogato di un anno (quindi fino al 2025) in attesa del nuovo bando di assegnazione. Anche per la Regione Toscana, quindi, non vi era nessuna urgenza di intervenire.
I sindaci elbani per anni non hanno rappresentato nelle sedi opportune le giuste lamentele dei cittadini e sono intervenuti con un comunicato ufficiale solo dopo l’annuncio della proroga con alcune proposte in gran parte condivisibili ma, da un lato tardive, e, dall’altro, viziate dal presupposto della supina adesione alla logica delle privatizzazioni.
Si poteva e doveva invece intervenire per tempo proponendo l’uso dei fondi del PNR (spesso utilizzati anche nel settore dei trasporti marittimi per compiacere con laute elargizioni di fondi pubblici questo o quel privato) al fine di ripristinare la centralità del servizio pubblico, ad esempio con la ri-pubblicizzazione della TOREMAR da affidare ad una public company.
Riteniamo grave ed incomprensibile il comportamento della Regione Toscana e dei comuni elbani e chiediamo che si vada alla immediata revisione delle politiche fino ad oggi seguite nel settore del trasporto marittimo ponendo al centro le esigenze della comunità elbana.
Partito della Rifondazione Comunista - Elba