Oltre cento persone al primo incontro pubblico organizzato dal neonato movimento cittadino, che in seguito alla polemica con l'omonimo Viola Club Scoglio-nati, ha mutato il proprio nome in "Scoglio-Attivi. Nella sala del Bar Le Sirene tappezzata dalle foto che ritraggono molti dei punti di criticità della città, dalle ore 21 fino a mezzanotte inoltrata, erano presenti giovani e meno giovani, nonché rappresentanti e candidati di tutti gli schieramenti politici tradizionali, incluso il M5S.
A parlare al pubblico per esporre le idee che animano il gruppo, si sono succeduti gli organizzatori, ma tanti interventi sono arrivati anche dalla gente presente in sala. Alla base di tutto, l'amore per Portoferraio e l'intenzione di lavorare affinché venga superato lo stato di degrado in cui versa la città. "L'idea (e anche il primo nome, scoglio-nati appunto) è nata da un grande giramento di scatole che mi è venuto osservando lo stato in cui è ridotta Portoferraio, non voglio che i miei figli crescano in una città così" ha detto al microfono, molto emozionato Cristian Bicecci, il personaggio da cui tutto è partito. Manuela Magnoni, portoferraiese che ha studiato ed ha vissuto fuori dall'Elba per molti anni e vi è poi tornata "per scelta", ha spiegato che cosa si prefigge il gruppo e il metodo di lavoro che si è dato: "vogliamo essere il catalizzatore di idee e lo strumento per metterle in pratica, uno stimolo per la collettività. Ognuno di noi nasce con un talento che gli viene dato gratuitamente, speriamo che ci siano perone disponibili a mettere a disposizione quel talento e le proprie competenze altrettanto gratuitamente, sacrificando un po' del propio tempo per il bene di Portoferraio". La Magnoni spiega che il lavoro verrà condotto su due livelli: chi ha familiarità con la rete, si occuperà di organizzare ed analizzare le risposte al questionario che è stato distribuito ai presenti e che è costituito da 8 domande a risposta multipla (frutto di quanto emerso dagli interventi sul gruppo FB) più una domanda aperta in cui si chiede di proporre un'idea per migliorare la situazione, e di mettere online foto che raffigurano i piccoli e grandi problemi di Portoferraio, affinché vi sia un quadro chiaro delle problematiche da risolvere. Il secondo livello, sarà invece operativo, ed è rivolto a chi è "disposto ad uscire di casa per partecipare a gruppi di lavoro suddivisi per competenze". Si potranno proporre piccole o grandi soluzioni "cercando anche tra gli esempi migliori praticati da amministrazioni di altri piccoli comuni italiani o esteri". Ciò che viene richiesto è "impegno, responsabilità e coraggio".
"Viviamo in un paradiso -ha affermato Federico Ranfagni- potremmo permetterci di fare turismo a livelli superiori" e il dito nella piaga della mancanza di posti di lavoro, lo ha messo Luca, dal pubblico: "ci sono più di mille giovani elbani che sono costretti a lavorare fuori dall'Italia. Anch'io da due anni mi sono dovuto trasferire a Londra, ma vorre tornare qui, lo Scoglio chiama - ed ancora- siamo in un Parco Nazionale e sembra di essere a Scampia!". Tra i vari interventi, anche quello di Bruno, meno giovane, militante di Sel e prima ancora del PD: "Quello che state facendo è molto bello, ma ho paura che tutto questo entusiasmo vada a scemare, ne ho visti tanti di gruppi partiti con buone intenzioni che poi non hanno avuto la forza e l'energia di andare avanti, per non disperdere il Vostro lavoro -consiglia Bruno- dovreste entrare in 3 o 4 in una lista, iniziare ad imparare e alle brutte minacciare di andarvene e far cadere la giunta". Ma, la Magnoni ribadisce "ci baseremo sui gruppi di lavoro, poi vedremo se da essi scaturirà un 'politique bureau'."
In una breve nota giunta in redazione in seguito all'incontro si legge: "Al termine dell’incontro numerosi cittadini hanno condiviso il progetto degli Scoglio Attivi.
Nel frattempo, l’attività del gruppo continuerà, già da domani, con azioni reali per la cittadinanza. Si invita quindi a seguirci sul gruppo Facebook per continuare a lavorare insieme".
Tatiana Paolini