I Sindaci di Rio Marina, Renzo Galli, e di Rio Elba, Danilo Alessi, hanno inviato al Presidente della Provincia di Livorno (e ad una serie di soggetti pubblici competenti NDR) una nota di formale protesta, che si allega, per la decisione adottata dalla Provincia di non realizzare l’ampliamento del ponte sulla strada del Villaggio Togliatti, finanziato dalla Regione Toscana, per problemi di copertura delle spese dello spostamento della dorsale idrica ASA.
Tale decisione sarebbe stata adottata al di fuori della Conferenza dei Servizi tenutasi a Livorno lo scorso 27 marzo e non partecipata ai diretti interessati.
Poiché la Provincia di Livorno non sembra in grado di gestire la situazione e soprattutto rapportarsi con ASA per rimuovere o modificare le difficoltà manifestate, i due Sindaci si rivolgono alla Regione Toscana affinché venga nominato eventualmente un commissario ad acta che affronti la questione.
Galli e Alessi, nel caso non venga avviata a soluzione, minacciano l’emissione di un ordinanza per limitare il pompaggio dell’acqua potabile dei pozzi del Piano che alimentano l’acquedotto elbano, facendosi forti delle conclusioni cui è giunta la perizia del prof. Casagli, commissionata proprio dalla Provincia e dalla Regione, che indica nell’emungimento dell’acqua dai pozzi una delle concause degli sprofondamenti.
I due Sindaci anticipano anche altre iniziative e richiedono la solidarietà e la comprensione degli altri Sindaci Elbani.
RENZO GALLI - DANILO ALESSI
il testo integrale della nota:
Con profondo disappunto e rabbia abbiamo appreso che l’ampliamento della carreggiata sul ponte della strada comunale per il Villaggio Palmiro Togliatti al servizio del bypass, previsto nel progetto finanziato dalla Regione Toscana, non sarà realizzato.
Il motivo è che la società A.S.A., gestore del servizio idrico integrato, non intende, nonostante che in Conferenza dei Servizi sia stato convenuto con la Provincia un esame congiunto del problema, spostare il tubo della dorsale idrica.
La conclusione alla quale i due enti sarebbero pervenuti, omessa agli altri partecipanti direttamente interessati, sarebbe quella di realizzare sul ponte un senso unico alternato con regolazione semaforica.
A parte la violazione del principio della leale collaborazione tra enti, stentiamo a stentiamo a credere che la scelta sia stata partecipata alla stessa Regione Toscana, finanziatrice del progetto nel quadro di un intervento di Protezione Civile, perché se così fosse non farebbe che aumentare il nostro rammarico di vederci completamente ignorati.
Mancata informazione che colpisce, fra l’altro, anche l’impresa esecutrice, tuttora convinta di dover terminare l’opera.
A tre mesi di completa interruzione della viabilità, non solo ordinaria, ma anche d’urgenza, costretta a percorrere strade impraticabili e pericolose, che ha arrecato danni gravissimi all’economia locale, assistere ad una decisione del genere non può che generare un moto di rabbia nei 3.000 cittadini riesi costretti a vivere in una riserva.
Poiché il bypass costituisce di per se stesso in termini di ridotta transitabilità – max 35 q.li, con esclusione quindi di buona parte del traffico mercio e turistico – una soluzione minima accettabile e non si sa per quanto tempo, la limitazione di carreggiata ipotizzata appare del tutto improponibile.
A ciò deve aggiungersi la beffa che A.S.A., pur prelevando 600.000 tonnellate annue di acqua dal nostro territorio senza alcuna ricaduta su di esso, impone la propria decisione ad un ente sovrano di non spostare un tubo, quando il Comune di Rio Marina ha stanziato 65.000 euro in opere accessorie e fa deviare la Strada Provinciale su una propria strada comunale addossandosene tutte le responsabilità.
No cari Signori, la popolazione riese non ci sta e farà valere in tutti i modi ed in tutte le sedi le proprie ragioni.
Per cominciare se entro il 31 maggio non sarà avviato a soluzione il problema, le Amministrazioni di Rio Marina e Rio Elba si riservano d’adottare i seguenti provvedimenti:
- richiesta alla Regione Toscana della nomina di un Commissario ad acta, vista l’incapacità della Provincia di Livorno di gestire la situazione;
- emissione di un’ordinanza contingibile ed urgente di sospensione dell’emungimento delle acque dal territorio, viste le risultanze della perizia commissionata congiuntamente dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Livorno all’Università di Firenze che testualmente recita: “Altra evidenza che emerge dallo studio svolto dall’Università di Firenze è che la causa più probabile dell’innesco del fenomeno a cui è soggetta l’area, ed in particolare il tratto di strada della S.P. 26, è il pompaggio operato dall’ASA a fine acquedottistico, dei pozzi insistenti nell’area, e suggerisce di ridurre il pompaggio…” e che fa quindi risalire a ciò la concausa dei fenomeni di sprofondamento;
- emissione di un’ordinanza con tingibile ed urgente alla Provincia affinché metta in sicurezza la SP n. 33 della Parata, unica via di comunicazione percorribile per raggiungere gli abitati di Rio Marina e Cavo. Questo provvedimento sarà emesso in forza dei poteri di Protezione Civile e di pubblica sicurezza riconosciute ai Sindaci e a garanzia dell’incolumità dell’utenza che si trova costretta a transitarci.
- Le due amministrazioni scriventi valuteranno anche con i propri legali se far intraprendere una class action pubblica contro la Provincia di Livorno per le perdite economiche subite negli ultimi due anni dalle attività commerciali del comprensorio a causa della precaria e perdurante situazione viabilistica che, di fatto, ha allontanato importanti flussi turistici. Sotto questo aspetto saranno prodotti i dati incontrovertibili delle perdite subite dalle due comunità.
Le Amministrazioni di Rio Marina e Rio Elba invitano gli enti in indirizzo ad assumersi ognuno le proprie responsabilità in relazione delle attività che chiascuno dovrà intraprendere per salvaguardare i diritti costituzionalmente protetti di libertà di movimento, della salute, dell’integrità fisica e dell’esercizio in condizioni paritarie delle attività economiche.
Ai Comuni Elbani chiediamo comprensione e solidarietà per le azioni che andremo ad intraprendere.