Il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, ha incontrato Legambiente e Biowatching Arcipelago Toscano nella sede dell’Ente Parco dell’Enfola. Si è trattato di un incontro cordiale e denso di problematiche affrontate e che ha fatto il punto sulle maggiori questioni apparse sulla stampa locale.
Il presidente Sammuri ha rassicurato le associazioni sul fatto che l’ipotizzata revisione dei confini dell’rea protetta non comporterà un loro stravolgimento, come avevano fatto pensare alcune voci che si rincorrevano all’Elba e che prospettavano una “amputazione delle attuali Zone C “agricole”) e di un ritorno alle vecchie proposte dei Comuni che avrebbero portato al dimezzamento (ed anche meno) del territorio protetto. Sammuri ha spiegato che si tratterà di portare il Parco su confini certi e di compensare eventuali tagli con atro territorio di maggior pregio ambientale. Un’ipotesi contenuta anche nel Piano del Parco e da sempre sostenuta anche da Legambiente.
Stessa rassicurazione anche per le voci sul destino di Pianosa, il cui futuro rimane quello definito nel Piano del Parco e dall’intesa tra Parco, Regione, Provincia e Comune che prevede una gestione sostenibile e contingentata dell’Isola. Sammuri ha anche detto che sta lavorando per risolvere gli ultimi problemi per mettere le boe per le immersioni subacquee a Pianosa e che l’isola sarà video sorvegliata per impedire abusi, pesca illegale e bracconaggio subacqueo.
Per quanti riguarda la sentieristica, un tema molto caro sia a Legambiente che a Biowatching Arcipelago Toscano, il presidente del Parco nazionale ha annunciato un progetto di razionalizzazione che partirà dai sentieri più importanti e da quelli adottati, basandosi su due “ossature” principali: i sentieri costieri adottati dal nuovo progetto che presto verrà presentato da Acqua dell’Elba e Legambiente e la Grande Traversata Elbana, con i principali collegamenti costa-montagna ed un ricorso al volontariato. Gli ambientalisti hanno chiesto a Sammuri di adoperarsi per trovare una soluzione al problema del motocross che troppo spesso invade l’area protetta, creando tensioni con i trekkers e Legambiente ha sollecitato a trovare una soluzione che tenga conto anche dei motocrossisti elbani, garantendo loro la possibilità di muoversi lungo percorsi non impattanti da concordare con i comuni.
Sammuri ha detto di voler valorizzare un volontariato, come quello di Biowatching, prezioso per la biodiverstà e che anche per i siti sensibili come le Dune di Lacona e la Zona umida di Mola. Legambiente ha chiesto anche una maggiore attenzione per evitare che resuscitino progetti seppelliti da no dello stesso governo, come la nuova strada costiera della Cala a Marciana Marina, per la quale il Comune sembra pronto a ricorrere al Consiglio di Stato ed a richiedere un cospicuo finanziamento allo stesso Governo che l’ha giudicata irrealizzabile perché violerebbe i vincoli del Parco e le Direttive europee.
Per quanto riguarda la gestione dei cinghiali, Sammuri ha sottolineato il grande successo delle catture realizzate nell’area protetta (con numeri record per i Parchi nazionali e regionali) gli ambientalisti hanno evidenziato una recrudescenza del sabotaggio delle trappole (anche con altre tecniche meno verificabili nell’immediato) e l’aumento dei punti di pasturazione, spesso con materiali non idonei da considerarsi rifiuti, che sembrano organizzati per impedire un maggiore successo delle catture nel Parco.
Il Presidente del Parco e le due associazioni hanno convenuto sulla necessità di avviare una sorta di “stati generali” della biodiversità e dell’educazione ambientale, con il coinvolgimento diretto di scuole e insegnanti, per valorizzare e far conoscere l’enorme patrimonio ambientale dell’Arcipelago Toscano.
Legambiente nei prossimi mesi presenterà un progetto per la “casa delle Farfalle” all’Elba e per una migliore gestione dell’intera area di Monte Perone, mentre Biowatching ha evidenziato la necessità di un maggiore coinvolgimento del volontariato nella salvaguardia di specie rare come il gabbiano corso.
Per quanto riguarda l’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, prevista dal 1982 ma mai istituita, Sammuri ha confermato di aver chiesto al ministero dell’ambiente di istituirla intanto nelle aree marine (Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo e Giannutri) già affidate al parco con vincoli “provvisori” ma non gestibili. «Una soluzione che caldeggiamo da anni – dice Umberto Mazzantini, responsabile Isole minori di Legambiente – Che permetterebbe di trasformare i vincoli in opportunità e di rispettare gli impegni internazionali presi dall’Italia, penso alla Convenzione di Barcellona ma anche agli Aichi Targets del 2010, confermati qualche giorno fa dalla Conferenza della Convention on biological diversity di Hydebarat, che dicono che il nostro Paese dovrebbe istituire le aree marine protette previste entro il 2012 e comunque portarle al 10% del mare entro il 2015/2020».
Insomma, ambientalisti soddisfatti e problemi chiariti con un Presidente che si è detto ancora impegnato a studiare i problemi che ha ereditato per iniziare a risolverli secondo priorità precise.
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano