Il 2 agosto Legambiente ha inviato al Parco Nazionale dell’Arcipelago una segnalazione nella quale faceva presente che «In questi ultimi giorni è stato realizzato nella parte retrodunale di Lacona, nel territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, un vero e proprio accampamento di tende e attendamenti di vario genere, con un forte impatto sulla vegetazione e produzione di sporcizia e disturbo. Siamo ritornati quindi, nonostante la presenza delle telecamere installate dal parco, ad una situazione di accampamento abusivo quale quella che si presentava prima dei precedenti campi di volontariato e sorveglianza di Legambiente».
La presidente di Legambiente Arcipelago Toscano, Maria Frangioni faceva presente che si tratta di «Una situazione intollerabile sia perché il campeggio nel Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano è vietato dal DPR istitutivo del Parco, dalla legge 394/91 e dal Piano del Parco, sia per il forte impatto sull’ambiente per la cui tutela è stato realizzato anche un progetto Life dell’Unione europea. I nostri due operatori presenti hanno tentato di convincere i campeggiatori abusivi a sloggiare, ma senza risultati» e aggiunge: «Le nostre comunicazioni alle forze dell'ordine purtroppo non hanno sortito nessun effetto».
Inoltre, visto che all’interno degli accampamenti si svolgono anche attività di cottura di cibo, è evidente il pericolo di incendi - in un periodo per il quale la Regione Toscana ha decretato il massimo allarme e chiesto lo stato di emergenza - così come l’inquinamento provocato dallo smaltimento nell’ambiente di liquami e deiezioni umane.
Ora i campeggiatori abusivi, italiani e stranieri, hanno quasi tutti abbandonato le dune, lasciandosi dietro rifiuti e detriti di ogni genere, ma continua lo stillicidio giornaliero di piccioli abusi perpetuato da italianissimi bagnanti che abbattono i cartelli del Parco, abbandonano rifiuti, strappano e scavalcano le recinzioni, calpestano le dune protette, di giorno e di notte, impunemente e sotto le telecamere del Parco. E’ chiaro che un piccolo presidio di volontari basta solo a tamponare temporaneamente un assalto incivile incessante e che, senza un’azione preventiva e repressiva del Parco Nazionale e delle forze dell’ordine, l’acquisto delle dune e le strutture protettive e di ripristino realizzate rischiano di servire davvero poco. Così come è inutile avere una legge che proibisce di abbandonare le cicche in spiaggia e poi vedere centinaia di persone che lo fanno quotidianamente e impunemente senza che sia mai stata elevata un sola multa.
Insomma, il campeggio abusivo, vietato anche sull’intero territorio del Comune di Capoliveri e dell’Elba, è praticato tranquillamente - sia da italiani che da stranieri - in una delicatissima zona retrodunale che dovrebbe essere protetta dal Parco Nazionale e dall’Unione europea. Mentre agosto si avvia verso la fine, non c’è stato nessun intervento e Legambiente invita nuovamente tutte le istituzioni coinvolte a prendere gli opportuni e immediati provvedimenti perché questi abusi non si ripetano anche nella prossima stagione turistica. Le Dune di Lacona non meritano tutto questo.