Nel 1983 a Marciana Marina un gruppo di ragazzi dava vita al Riccio, un piccolo comitato dalla vita effimera ma intensa che, occupandosi già allora di porto e Torre Medicea, sarebbe stato l’innesco della nascita, di lì a poco, di quella che era destinata a diventare l’associazione di cittadini più attiva, temuta ed influente dell’Elba e poi dell’Arcipelago Toscano: Legambiente.
Nel 1983 gli iscritti a Legambiente all’Elba si potevano contare sulle dita della mano, ma fu in quell’anno che nacque il circolo di Legambiente Elba, presieduto da Sergio Rossi, che metteva insieme alcuni dei ragazzi del “Riccio” e altri che venivano da una “scissione a sinistra” di Elbaviva, l’antica e mai abbastanza lodata madre dell’ecologismo elbano, conquistati da un ambientalismo diverso: scientifico e che declinava già allora un rapporto forte e conflittuale con la politica e le istituzioni, comprese quelle governate dall’allora PCI.
Comunisti e democristiani, e poi tutta la politica elbana nelle mutazioni di nomi e partiti venute dopo, capirono subito di avere a che fare con qualcosa di non “addomesticabile”, un nuovo soggetto capace di fare le pulci ad un Piano Regolatore ma anche di organizzare cose allora “strane” come pulire un sentiero o una spiaggia o organizzare un’escursione in percorsi dimenticati, quando nessuno conosceva la parola trekking e le guide ambientali si credeva fossero cosa da safari africano. Allora molti prendevano in giro questi “verdi” che facevano cose buffe, oggi iniziative come quelle sono diventate patrimonio di altre associazioni e gruppi di persone… ed anche questo è un successo di Legambiente e degli ambientalisti.
Ma sono stati forse gli anni ’90 a forgiare un circolo di Legambiente che, dopo una breve presidenza di Ferrari e pochi anni di crisi e assestamento, cambiò nome in Legambiente Arcipelago Toscano ed affrontò a muso duro e senza arretrare di un centimetro la battaglia per l’istituzione del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano. E’ in quegli anni di minacce e insulti che il profilo di Legambiente, una nave corsara duttile e inflessibile, è venuto fuori in tutta chiarezza, è diventato quello scafo ormai sicuro che i presidenti Mazzantini, Giangregorio ed Anselmi hanno fatto veleggiare nei mari tempestosi dell’urbanistica e nell’Arcipelago frammentato delle amministrazioni isolane. E’ da quel vascello che sono partite le bordate contro il sistema depurativo prima colabrodo e poi insufficiente dell’Elba, contro il dissesto idrogeologico e le colate di cemento dei Piani strutturali e gli ecomostri ed ecomostriciattoli nell’Arcipelago, è lungo quella rotta che Legambiente ha fatto le sue campagne per la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità marina e terrestre, del paesaggio e delle enormi bellezze delle nostre isole.
E’ difficile raccontare 30 anni di cammino collettivo di un’associazione che è quasi quotidianamente sulle pagine dei giornali locali e nazionali con denunce e proposte, di un piccolo circolo di ambientalisti che è riuscito a diventare il punto di riferimento di chi vuole difendere il territorio o segnalare un abuso o un ingiustizia, una strana e miracolosa associazione fatta da decine di attivisti e soci di diversi orientamenti politici e che ha all’Elba anche uno dei più forti nuclei di eco-alberghi d’Italia, che collabora con scuole e ricercatori scientifici e università e polemizza e lavora con le istituzioni. E’ difficile ma ci proveremo a farlo il primo dicembre a Marciana Marna, dove tutto è nato 30 anni fa con il Riccio. Ci troveremo alle 11,00 nella sala consiliare di Marciana Marina insieme ai dirigenti nazionali e regionali di Legambiente, al Presidente del Parco nazionale e di Federparchi, a molti amici e compagni di viaggio, con chi ha fatto la cronaca e la storia del Cigno Verde all’Elba e nell’Arcipelago, anche chi purtroppo non c’è più, non per celebrarsi, ma per fare il punto e ripartire verso altri 30 anni che dovranno essere anni nuovi e con nuovi dirigenti perché questo strano cigno marino mutaforma continui a capire un Arcipelago che cambia e che ha bisogno più che mai di una Legambiente nuova.
Poi, perché è noto che a quelli di Legambiente piace mangiare e bere bene, faremo festa a Fonte di Zeno, un posto magico raggiungibile da un sentiero che si inerpica tra lecci e castagni da una svolta della strada del Lavacchio, dove Beppe ed Andrea Cocchia e le loro famiglie stanno preparando meticolosamente un nuovo agriturismo che aprirà i battenti nell’autunno del 2014.
Sotto il grande cedro dell’aia di Fonte di Zeno, tra un antipasto di prodotti tipici e una tagliatella annaffiati di vino buono, continueremo a parlare del futuro di Legambiente, dell’ambientalismo e dell’Arcipelago Toscano.
p.s.
Chi vorrà venire alla festa del primo dicembre per i nostri primi 30 anni è ospite gradito. Per il pranzo c’è ancora qualche posto ma bisogna prenotarsi via e-mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) oppure telefonare allo 0565904342.
La mappa per raggiungere Fonte di Zeno: