Con l’articolo di Alfredo De Girolamo sul ruolo del ministero dell’ambiente l’Unità conferma -dopo i troppi silenzi della politica sui temi ambientali- una sua presenza attenta e puntuale di cui c’era e c’è bisogno. Il titolo ‘L’ambiente non è più solo tutela e protezione’ risulterebbe forse più chiaro se dicessimo che la tutela e la protezione per essere oggi più efficaci devono incidere di più sull’insieme delle politiche economiche e sociali nessuna esclusa; dall’energia alla mobilità all’emissione del gas serra su cui anche in sede comunitaria c’è chi nicchia.
Per questo ha ragione De Girolamo a chiedere che il ministero dell’ambiente possa oggi decidere su aspetti fino ad oggi riservati ad altri. Chi, come e dove si decide oggi, ad esempio, delle politiche di pianificazione e manutenzione del suolo? Chi, come e con chi si sta ‘trafficando’ confusamente per rivedere gli assetti dei bacini idrografici e i loro indefinibili confini? Tutto si può ridurre alla Protezione civile ossia a ciò che si fa dopo i disastri con i pochi soldi disponibili?
Che si tratti dei bacini come dei parchi e delle aree protette o delle energie rinnovabili o del consumo del suolo si torna sempre lì; all’ambiente di cui solo in parte oggi si deve occupare il ministero. Ecco perché è bene mettere mano ad una sua riforma.
Renzo Moschini – Gruppo di San Rossore