Si sono concluse in questi giorni a Sansepolcro in provincia di Arezzo nello Spazio Alessandrini e nella fabbrica G&P Cosmetics le due mostre personali d’arte contemporanea del pittore elbano Walter Puppo, che hanno riscosso un grande successo, curate da Maria Vittoria Battistini, presentate da un testo dello storico d’arte Rolando Bellini, insegnante dell’Accademia di Brera a Milano, mentre è ancora aperta l’esposizione dei suoi quadri a Firenze nella Galleria d’Arte Immaginaria, in seguito la mostra sarà prolungata presso lo Spazio Glicine sempre a Firenze.
Walter Puppo, è figlio d’arte, il padre Eolo era pittore conosciuto, faceva parte del Gruppo Artisti Elbani, che ha rappresentato paesaggi e momenti di vita dell’isola, partecipando a mostre personali e collettive di pittura all’Elba e in molte città d’Italia.
E’ storia il libro “L’Elba al flash ed in punta di pennello” del 1971, realizzato dal padre Eolo con le proprie immagini pittoriche, le foto del fratello Achille e le poesie di Armando Papa, la pubblicazione edita da O. Debatte e F. di Livorno, racchiude momenti caratteristici della società e del paesaggio dell’isola di quel tempo.
Walter si diploma all’Accademia d’Arte a Firenze, e attualmente vive e lavora tra l’Elba e Firenze.
Puppo è artista originale ed eclettico, pittore astratto, sempre alla ricerca di un linguaggio nuovo e coerente con il proprio passato culturale; nel 1991 espone dei lavori al Museo Pecci di Prato che lui stesso definisce gocce di poesia pittorica, punto di meditazione, creando una forma ovale: la Cellula, unità di base della materia vivente, che muta, si trasforma e si modifica di continuo, per raggiungere nuovi confini artistici. Un’opera fu acquistata dal Museo per la collezione permanente.
In questa forma che l’Artista immagina e sviluppa con fantasia inesauribile, è riconoscibile la realtà attraverso frammenti di vita, fonte di ispirazione è sempre la Cellula, preoccupandosi del suo valore espressivo e del suo vivere entro lo spazio poetico.
Sono figure sintetiche, arcaiche e mitiche, figure che in un processo di evoluzione continua si integrano, talvolta si aggregano e assumono varietà di colore, forme ed ambientazioni. La luce le illumina e ne evidenzia il gradevole equilibrio e la distribuzione cromatica.
Conosco Walter da tanto tempo e ci incontriamo spesso a parlare dei suoi pensieri creativi e del rapporto tra arte e architettura, in questi ultimi anni i suoi lavori si sono coordinati e articolati con altre forme di rappresentazione: la fotografia e la stampa digitale si sono affiancate alla pittura per creare nuovi motivi artistici e rappresentare contesti sociali e storici.
Nelle mostre a Sansepolcro si ritrovano questi aspetti, alcuni suoi quadri ci narrano di Piero della Francesca originario della città e riportano particolari architettonici del luogo, dando origine a questa nuova espressione per conseguire orizzonti inesplorati verso altri confini artistici.
Nella sua carriera ha avuto numerosi riconoscimenti come l’invito a esporre al Museo Pecci nel 2010 le sue opere nella rassegna “Finestre sull’arte contemporanea a Livorno e provincia”.
Sono numerose le mostre in Italia e in Europa a cui ha partecipato, presso istituzioni culturali come il Museo Marino Marini a Firenze e importanti gallerie d’arte, sempre presente al dibattito culturale ed artistico del momento, nella sua attività estende ed allarga le proprie conoscenze per raggiungere una sempre più matura sensibilità artistica ed esprimere un complesso inestricabile di sentimenti.
Stefano Castagni