Ci sono momenti in cui l’espressione artistica assume forme e contorni del tutto straordinari. Momenti nei quali è possibile ricucire significati profondi tra le opere d’arte e quello che la storia prepara sotto i nostri occhi. E’ il tempo la dimensione del significato. Ed il tempo è fatto dagli uomini e dalle donne che lo vivono.
Al Cafè Controvento di Capoliveri, la pittrice Chiara Rampini ha intrecciato una serie di opere dedicate ad alcuni personaggi del panorama culturale nazionale e internazionale che hanno determinato lo sviluppo e il miglioramento dell’uomo. Una mostra di ritratti e volti che allungano gli sguardi al di là delle vetrate del locale per perdersi oltre i tetti in fondo alla piazza del paese. Occhi luminosi e brillanti che raccontano la storia nobile di chi, per talento e impegno, è riuscito a donare al mondo qualcosa di imperituro e grande: l’arte, il teatro, la letteratura, la scienza, la politica. La Rampini sceglie il colore per raccontare, spiegare, immortalare. Sceglie la luce per fermare sulla tela il tempo. Uomini e donne scolpiti su fondi spessi e corposi a ricordarci che non fummo creati per vivere senza intelligenza “ma per seguir virtute e canoscenza”.
Terzani, Wangari, Hack, Merini, Strada, Eco, Gbowee guardano le tazze di caffè fumanti, fissano il mondo muoversi sotto di loro, spiano i giornali aperti sul bancone, sfogliati da un’umanità sempre più impaurita, smarrita, povera. I ritratti, fissati sul perimetro della vetrata, sembrano sospesi direttamente sulla piazza, scomparsi i confini tra la vita e il museo, un’arte che torna tra le cose e le persone del mondo.
La mostra, che si chiude tra pochi giorni, fonde due precedenti lavori nei quali l’artista ha celebrato le figure femminili che hanno caratterizzato la storia contemporanea ed i personaggi italiani che hanno restituito la grandezza del nostro paese nel panorama decadente degli ultimi decenni. Ritratti dalle pennellate spesse, facce caricaturali che colgono e fissano espressioni luminose di esistenze intense, sguardi pieni di speranza e prospettiva.
In un contesto mondiale in cui i venti di guerra ed i nuovi totalitarismi si impongo sempre di più, in cui i fondamentalismi religiosi si scontrano con le ideologie del denaro e del capitalismo globale, la galleria di volti celebrata dalla Rampini indica l’altra strada possibile, l’alternativa che è necessario seguire per non essere travolti dall’odio e dalla paura del diverso. Le pupille sorridenti di Margherita Hack, le gocce di vernice sul fondo nero a ricordare la grandezza delle stelle, le sopracciglia aggrottate di Terzani, la tunica bianca e rossa, il sorriso largo di Gbowee, quello di Benigni sono i segni di un mondo che resiste al declino, al terreno che crolla ai margini e dentro l’impero.
In questo tempo di recrudescenze nazionaliste e intolleranti, di deliri jihadisti e di nuovi fronti imperialisti è utile e giusto mostrare, come si diceva durante l’esperienze dei Social Forum, che un altro mondo è possibile. Che è possibile partendo da quello che c’è. Da quello che la storia ha consegnato e ci consegnerà sempre. Da quello che Chiara Rampini ha dipinto per noi. Per ricordare ad ogni sorso bollente, ad ogni passeggio infreddolito dell’inverno, che l’uomo è un essere misterioso e potente, qualcosa di così grande e alto che spesso ne perdiamo le tracce nel fondo delle tazze di caffè.