GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1815-1860)
Foresi(1), macellaio, benestante, ha aiutato Napoleone a fuggire dall'Elba prestando denaro e mezzi.
Lapi(2), medico, già maire di Portoferraio, è nominato da Napoleone governatore generale dell'Elba, all'ultima ora, quando sta per lasciare l'isola.
Foresi e Lapi, due personaggi che hanno avuto stretti rapporti con l'imperatore.
Ora, in virtù dell'art 100 del trattato di Vienna, il granducato di Toscana è restaurato anche all'Elba e l'imperiale e regio governo ne prende possesso il 10 settembre del 1815 tramite il commissario regio straordinario conte Agostino Fantoni con solenne cerimonia.
Il giorno dopo tutte le autorità costituite e i pubblici funzionari prestano giuramento di fedeltà.
Di lì a poco i due personaggi sopra ricordati, Lapi e Foresi, devono il primo "rendere discarico del suo operato dipendentemente dalla cariche ricoperte" e il secondo è obbligato "a porre nel più chiaro lume i suoi affari".
E' accaduto che il restaurato governo granducale è interessato a compiere "investigazioni fatte per rintracciare i generi spettanti al Governo come provenienti dalla passata Amministrazione ed appartenenti a Napoleone Bonaparte nell'Isola dell'Elba".
Queste "investigazioni" richiamano l'attenzione del governo granducale "sul sistema tenuto da Cristino Lapi e da Vincenzo Foresi e sulle loro pretenzioni di Credito".
E' quanto si apprende dall'imperiale e regia segreteria di stato che nel novembre del 1815 scrive al Fantoni le seguenti "Supreme Disposizioni":
"Ill.mo Sig Sig Pron. Colen.mo
Sua Altezza Imperiale e Reale cui è stato reso conto del resultato delle investigazioni fatte per rintracciare I generi spettanti al Governo, come provenienti dalla passata Amministrazione ed appartenenti a Napoleone Bonaparte nell'Isola dell'Elba, avendo riconosciuto che l'interesse dello Stato richiama principalmente a delle Ispezioni di maggior rilievo sul sistema tenuto da Cristino Lapi e da Vincenzo Foresi e sulle loro pretenzioni di Credito, non meno che sulle Partite di Debito,di cui possano essi esser tenuti a conto, con Dispaccio de 23 corrente ha ordinato, che venga intimato a detto Lapi di portarsi a Firenze nel termine di quindici giorni per render discarico del suo operato e discutere e liquidare le sue pretenzioni avanti l'Avvocato Regio e del Soprintendente all'Uffizio delle Revisioni e Sindacati incaricati di prendere in esame di concerto tutte le carte relative all'Amministrazione di detto Lapi per riferire il resultato a S.A.I. e R. con quelle proposizioni che crederanno giuste, eque e convenienti.
Avanti i medesimi Avvocato regio e Soprintendente dovrà il Foresi giustificare le ragioni concernenti gli interessi che lo riguardano e che formano debito contro di esso a favore dello Stato di che parimente conosceranno i prelodati Ministri.
Nel rimanente a vantaggio del Governo tutti quelli Effetti e Generi che sono stati confiscati e riconosciuti di proprietà del Governo stesso,l'I. e R.A.S. accorda benignamente che siano sciolti dal sequestro e rilasciati alla libera disposizione dei Possessori attuali gli altri Effetti descritti nell'Ingiunta Nota S, senza pregiudizio delle ragioni del Governo in quanto il valore di detti Effetti potesse essere compensato con qualche pretenzione di Credito.
Finalmente ha approvato S.A.I e R. che venga recuperato dalle mani di Vincenzo Foresi il piombo da esso denunziato in libbre 10.000 e che attesa la buona fede, con cui Egli ne fece la compra venga al medesimo restituito il prezzo pagato a lire 1666.13.4
In esecuzioni di tali Supreme Disposizioni VS Ill.ma parteciperà l'occorrente a chiunque vi abbia interesse, dando gli ordini opportuni,onde tutto sia regolato nel modo sopraespresso e prevenendo il Lapi e il Foresi che in caso di loro morosità a dedurre le loro ragioni sarà provveduto alle dichiarazioni che resulteranno di giustizia alle quali dovranno esattamente uniformarsi.
Ho l'onore di essere col più distinto ossequio
Di VS Ill.ma
Dall'Imperiale e Reale Segreteria di Stato
Lì 24 novembre 1815
Dev.mo Obbl.mo Serv.re
GB Nomi
Visto N. Corsini"
(Affari generali del Commissario Straordinario dell'isola d'Elba dal 1°settemebre 1815 al 16 marzo 1816.Filza 3. Carta 347.ASCP)
Il "visto" di Neri Corsini certifica l'importanza della vicenda: Neri Corsini è ministro dell'interno.
Ricevuto tale ordine,il Fantoni si affretta ad avvisare gli interessati che devono presentarsi a Firenze per rendere discarico del loro operato.
Lapi non è presene all'Elba ma è a Livorno.
Il Fantoni scrive (26 novembre 1815) all'Auditor del Governo (giudice)di Livorno invitandolo ad ingiungere a Lapi "di recarsi nel termine di tredici giorni a Firenze per rendere discarico del suo operato…"
Foresi si trova all'Elba.
A lui, direttamente, il Fantoni si rivolge con lettera (10 dicembre 1815) intimandogli che deve presentarsi a Firenze davanti all'Avocato Regio e al Soprintendente (ufficio Revisioni e Sindacati) e termina "…incaricato di dar gli ordini opportuni per l'adempimento di tali Supreme Disposizioni debbo altresì prevenirla che in caso di morosità per la sua parte a dedurre le sue ragioni, sarà proceduto alle dichiarazioni che resulteranno di giustizia, alle quali dovrà esattamente uniformarsi
Fantoni
Mi chiamo notificato dalla presente
Piombino dicembre 1815
Visto: Foresi"
(Idem come sopra)
La restaurazione all'Elba fu eseguita con clemenza, senza particolari "persecuzioni" nei confronti di coloro che erano stati compromessi col governo di Napoleone Bonaparte.
La vicenda di Lapi e Foresi è forse l'unica vengono attuate "Supreme Disposizioni".
Marcello Camici
1) Vincenzo Mellini
"L'isola d'Elba durante il governo di Napoleone I"
Stab. Tip. del 'Nuovo Giornale'. Firenze.1914
2) Giovanni Livi
"Napoleone all'isola d'Elba"
Fratelli Treves Editori.Milano.1888