E’ pubblicato su Academia Education lo studio “ASSISTENZA SANITARIA AI MALATI, SOCCORSO AI BISOGNOSI MISERABILI E AI GETTATELLI NEL SECOLO DICIANNOVESIMO” di Marcello Camici.
La ricerca vuole rispondere alla domanda di conoscenza: come era organizzata duecento anni orsono la comunità dell’isola d’Elba sia per far fronte all’assistenza sanitaria ai malati sia per rispondere alla esigenza sociale del soccorso agli indigenti?
Attraverso documenti manoscritti inediti d’archivio, tutti appartenenti all’archivio storico del comune di Portoferraio, l’Autore descrive l’assistenza sanitaria esistente nel secolo diciannovesimo nella comunità di Portoferraio all’isola d’Elba, territorio appartenente al granducato di Toscana.
Due medici e due cerusici (chirurghi) che devono essere abilitati “all’esercizio dell’arte salutare“ garantiscono quella che oggi è definita assistenza sanitaria domiciliare. Sono impiegati comunitativi mantenuti a spese del comune con doveri ed obblighi dettagliatamente descritti.
C’è poi l’ospedale che eroga quella che oggi si chiama assistenza ospedaliera.
Di questo ospedale detto degli “infermi” è descritta sia la tormentata vicenda della nascita sia il debito pubblico accumulato dalle quattro magistrature comunitative dell’isola d’Elba per il suo mantenimento sia il superamento di tale debito attraverso le clementissime decisioni prese da Sua Altezza Reale il granduca Ferdinando III di Toscana Asburgo-Lorena.
Nella comunità di Portoferraio e di tutta l’isola d’Elba, ancora attraverso documenti d’archivio, è descritto il soccorso sia ai neonati abbandonati chiamati spesso “bastardi” perché nati fuori dal matrimonio sia ai giovani orfani : quella che oggi chiamiamo assistenza sociale.
Si parla dell’amministrazione dell’ospedale dei gettatelli detto anche dei trovatelli perchè provvede al sostentamento degli orfani, dei neonati trovati abbandonati (trovatelli), lasciati,gettati sulla strada o davanti ad una chiesa (gettatelli) e della riforma di questo ospedale operata dal legislatore in tutto il territorio del granducato di Toscana: ”Massime ed istruzioni da osservarsi generalmente in tutti li ospedali dei Gettatelli del Gran-Ducato di Toscana approvato con dispaccio di S.A.I.e R“.
Si parla infine della distribuzione di zuppe per provvedere a sfamare i “miserabili” bisognosi: se ne fa carico la magistratura comunitativa.
La ricerca evidenzia come nel secolo diciannovesimo, attraverso il legislatore, diviene definitiva e strutturale la presenza laica nell’assistenza sanitaria e nel soccorso ai bisognosi associandosi a quella caritatevole, ecclesisatica.
Ne sono dimostrazione non solo la dizione “Ospedale degli infermi“ che sostituisce quelladi “Pio istituto” nella legge di riforma “Massime e istruzioni da osservare generalmente in tutti li Spedali degli Infermi del Granducato di Toscana”, un regolamento sul modo di amministrare la sanità, ma anche la somministrazione di zuppe in soccorso dei miserabili bisognosi ad opera di volontari “deputati” dalla magistratura comunitativa.
CAPITOLI
1.0 ASSISTENZA SANITARIA DOMICILIARE
1.1 MEDICI E CERUSICI
1.2 ONERI E DOVERI DEL MEDICO E DEL CERUSICO
2.0 ASSISTENZA SANITARIA OSPEDALIERA
2.1 OSPEDALE DEGLI INFERMI E LA TORMENTATA VICENDA DEL DEBITO PUBBLICO AD ESSO CONNESSA
2.2 LE CLEMENTISSIME DISPOSIZIONI DI SUA ALTEZZA IMPERIALE E REALE
3.0 SOCCORSO AI “GETTATELLI”
4.0 SOCCORSO AI BISOGNOSI “MISERABALI“
L’opera può essere letta e scaricata gratuitamente al seguente link
https://www.academia.edu/44443575/ASSISTENZA_SANITARIA_AI_MALATI_SOCCORSO_AI_BISOGNOSI_MISERABILI_E_AI_GETTATELLI_NEL_SECOLO_XIX
(Nell'immagine “Massime ed Istruzioni “Regolamento per l’amministrazione dei trovatelli. Frontespizio. Opuscolo stampato.)
(Archivio preunitario.Archivio comunità Portoferraio 1816-1861. Circolari e ordini del soprassindaco provveditore dal 1815 al 1818. C64. Carta 118.ASCP. Autorizzazione alla pubblicazione del 29/10/2020)