Anche se il momento non è il più indicato data l’ennesima emergenza climatico/cementizia che colpisce l’isola in uno dei suoi comuni credo opportuno rispondere ad un commento fatto all’ A sciambere di un bel niente ecc. (http://www.elbareport.it/corsivo/item/13349-a-sciambere-di-un-bel-niente-col-manico-dargento) dal Sig. Mario.
La madre di tutte le cazzate, se non vogliamo pensare di peggio, è stata purtroppo messa in opera dalla Regione Toscana, dico purtroppo perché questa Giunta ebbe anche il mio voto, con la pervicace decisione prima di privatizzare Toremar e poi di indire un bando di gara che, per caso o meno, si adattava come un abito di sartoria alla taglia della compagnia allora concorrente della stessa compagnia regionale. Autori materiali di quel capolavoro furono gli assessori Conti e successivamente Ceccobao, attualmente scomparsi dalla ribalta della scena politica regionale.
Era chiaro anche ai non vedenti che la costituzione di una proprietà controllante oltre il 70% delle corse sul canale in estate e conseguentemente il 100% di quelle invernali, avrebbe dato alla stessa amplissima libertà d’azione su tariffe, orari e servizi in generale. La questione fu ridicolmente risolta con la formazione di un pletorico onnicomprensivo Osservatorio senza alcun potere reale di intervento.
Accusare la famiglia Onorato di questa situazione è riduttivo e fuorviante. Gli imprenditori fanno il loro mestiere che consiste nell’acccumulare capitali che nel migliore dei casi servono a intraprendere altre imprese. E’ la politica che deve definire i limiti entro i quali essi possono agire e, nel caso specifico, a parte la primaria responsabilità della regione, tutta la politica locale con l’eccezione di qualche isolata e ininfluente voce ha sostenuto o subìto senza fiatare l’operazione volta a determinare l’attuale stato del trasporto marittimo fra l’arcipelago e il continente.
Rimane inoltre inspiegabile, come anche recentemente è successo, che gli elettori elbani tollerino, dopo la svendita della compagnia pubblica, di vedersi scippare senza reagire la possibilità di introdurre qualche forma, anche minima, di concorrenza nel trasporto marittimo durante l’intero anno. L’impressione è che la reazione dell’Autorità Portuale, alla richiesta di slot estivi da parte di Blu Navy accompagnata dall’impegno a operare anche nel periodo invernale, sia stata tesa a individuare i motivi per i quali respingerla anziché cercare le soluzioni attraverso le quali soddisfarla. E’ palese che Toremar, finanziata abbondatemente dalle casse Regionali, potrebbe perlomeno essere caldamente invitata e probabilmente persuasa a spostare alcune sue corse, almeno nel periodo estivo, in orari notturni, liberando gli slot richiesti dalla compagnia Blu Navy. Non sono le possibilità che mancano, mancano la volontà politica delle istituzioni e, purtroppo, la volontà di difendere i propri diritti di troppi elbani.