I ragazzini di Bagnaia, Elisa, Chiara, Isabel, Iara, Andrea, Noemi, Elisa, Andrea, Alberto, Niccolo, Martina, Noa, già sapevano, dai discorsi dei loro genitori, che i due comuni che si dovrebbero occupare della loro salute e felicità sono molto poveri. L’uno, Rio nell’Elba, come dicono i babbi e le mamme è già alla canna del gas, l’altro, Portoferraio, dev’essere anche lui così poverello da non farsi più neppure vedere da molti mesi, forse non ha nemmeno i soldi per la benzina che gli serve per venire fin qua. I ragazzini di Bagnaia a dir la verità un comune in carne e ossa non l’hanno quasi mai visto. Sanno che uno dovrebbe fare la variabile, o forse si dice variante, e l’altro dovrebbe sistemare la valle in modo che le case non vadano più sott’acqua. E’ da quando sono nati che ne sentono parlare dai grandi ma c’è sempre questo problema che non si trovano i soldi. Quest’anno non si sono trovati i soldi neanche per l’albero di Natale. I ragazzini di Bagnaia sono agili come murene e, se i comuni vogliono, possono andare loro a cercarli, ‘sti benedetti soldi, in tutti i cassetti e in tutti i buchi dimenticati dei due comuni, nei ripostigli, dietro ai mobili, sotto i tavoli. E se poi, pazienza, nemmeno loro riuscissero a trovarli, allora i ragazzini di Bagnaia il Natale lo vogliono festeggiare lo stesso. E così una mamma ha procurato un albero, altre mamme hanno pensato a decorarlo e per Natale a Bagnaia ci sarà anche quest’anno un albero illuminato, anche molto più bello di quello dell’anno scorso che ce l’avevano mandato da Rio e era così stenterello che il primo colpo di vento se l’è portato. I ragazzini di Bagnaia vogliono dire ai ragazzini di Rio e di Portoferraio, che anche loro quest’anno saranno rimasti senza l’albero perché i comuni non trovano i soldi, che vengano tutti qua la sera di Natale, che qui l’albero ce l’abbiamo ed è illuminato e bellissimo e tutti insieme ci divertiremo un mondo.