La Giunta Ferrari ha ha stabilito (a quanto ci risulta) un nuovo primato: per la prima volta nella storia della Portoferraio Repubblicana, il Comune non ha previsto per il 25 Aprile alcuna celebrazione ufficiale della Festa della Liberazione d'Italia dal Nazi-Fascismo, la dittatura che condusse l'italia nella sciagurata guerra che massacrò l'Italia e la nostra città, prima che la lotta partigiana riscattasse l'onore del nostro Paese.
Dopo le irrituali ed evidentemente sofferte "cerimonie" dei precedenti anni la compagine di governo ha deciso di cavarsela tracciando una riga rossa (anzi NERA) sull'annuale appuntamento nel quale si rende omaggio alle donne ed agli uomini (anche dell'Elba), che versarono il loro sangue, offrirono la loro stessa vita, perché si potesse instaurare in Italia quel regime democratico in cui vivono ed operano anche i "dimentichi" amministratori portoferraiesi.
A riparare parzialmente questa ferita democratica, questa vera e propria diserzione, provano un gruppo di cittadini di ogni convinzione politica (il 25 aprile è patrimonio di chiunque creda nei valori democratici) che hanno indetto una celebrazione alternativa al niente istituzionale.
Questi portoferraiesi di buona volontà democratica hanno aperto una pagina Facebook "25 Aprile Antifascista a Portoferraio" nella quale lanciano una semplice iniziativa, quella di chiamare tutti i cittadini a radunarsi alla 10.30 di Lunedì nella piazzetta prossima alla "Gattaia" davanti alla lapide dedicata a Ilario Zambelli (elbano, medaglia d'oro della Resistenza, Martire delle Fosse Ardeatine) per deporvi anche un solo fiore, e per intonare insieme Bella Ciao, e poi riflettere, e ribadire che tra la barbarie nazi-fascista e la democrazia antifascista non c'è terra di mezzo.
Sperando che il messaggio sia raccolto anche dalle più giovani generazioni, e che giunga pure agli Amministratori Portoferraiesi, i quali per intanto sono gentilmente pregati (sempre ne siano capaci) di vergognarsi.