Cari Lettori
Queste saranno le ultime righe che leggerete che abbiano per oggetto il referendum di domenica prima delle comunicazioni ufficiali sui risultati e sull'affluenza.
Ho deciso di aggiungere al canonico giorno di silenzio, per quanto riguarda questo giornale altre 24 ore , non raccoglieremo dichiarazioni favorevoli al SI o al NO anche nella giornata di venerdi.
Tutto quello che ci arriverà o che ci è stato inviato ma non aveva ancora trovato spazio - me ne dolgo - non sarà pubblicato da Elbareport.
Ho alcune cose da dichiarare, sono un po' personali, ma mi preme comunicarvele.
Come io voterò lo sanno anche i sassi, anche visto che, dentro e fuori da queste pagine, non ci sono andato leggero, cosi come tutti sanno quanto sia convinto di quella scelta.
Magari qualcuno di voi avrà pure notato l'assenza del mio nome tra gli aderenti al comitato locale che quella scelta porta avanti, e non pretendo che qualcuno si ricordi che analogamente, una consultazione referendaria alla quale tenevo moltissimo (quella sul Comune Unico), non mi vedeva tra i promotori.
Perché? Per una questione forse formale (ma la forma talvolta diventa sostanza).
Atteso infatti che avevamo deciso di pubblicare tutto di tutti in forma integrale ed originale (e credetemi a tratti ciò ci ha comportato un autentico scassamento di apparato riproduttivo), pur manifestando, senza la finta equidistanza degli ipocriti, anche su queste pagine COME CHIUNQUE ALTRO come la pensavo, immaginavo che la non partecipazione ufficiale al Comitato fosse letta, come un atto di cortesia, come il ribadire che Elbareport, nella sua scarsa importanza, dovesse continuare ad essere uno strumento di proprietà comune, una casa anche di chi la pensa diversamente dal direttore.
Ho scritto fino allo sfinimento che non esistono giornalisti parziali ed imparziali; esistono giornalisti corretti e scorretti, e quelli corretti sono quelli che danno alle idee degli altri la stessa dignità che alle proprie. Voltaire nella mia scala di valori viene prima di Marx.
Il risultato di questa apertura è stato che (ho controllato) Elbareport ha pubblicato un numero di interventi (del SI e del NO) superiore rispetto ad ogni altro organo di informazione presente sul territorio, e salvo errori e disguidi (sempre possibili ma comunque in perfetta buonafede) TUTTO è stato pubblicato.
Oggi pomeriggio mi è capitato qualcosa che ho vissuto come increscioso: in una discussione su Facebook una persona (perfino amica) si è permessa di intervenire in una discussione scrivendo "che tristezza vedere un giornale trasformato in un gazzettino del "NO"" e aggiungendo successivamente l'accusa di "schierare un giornale in modo sbracato".
Non mi sono - cari lettori - semplicemente incazzato, mi sono incinghialito.
Vedete, sono passati quasi 44 anni dal mio primo articolo sull'Unità (quella vera), e ne ho viste e vissute di ogni sorta: ho ricevuto una quindicina di querele (al momento tutte passate senza colpo ferire), offese personali, ritorsioni sul lavoro, minacce per me e i miei familiari, tagli di gomme ed altre amenità... se sono ancora qui alle 2.26 di notte a scassarvi le palle (un po' per uno...), a 68 anni, non guadagnandoci niente, anzi rimettendoci soldi, come ogni giorno e ogni notte, vuol dire che consideravo e considero tutto ciò come incerti del mestiere e che, scusate il poco elegante esempio, essere chiamati "pezzo di merda" da un autentico pezzo di merda, come mi è capitato, non era offensivo.
Con i presupposti di cui sopra ho trovato invece profondamente offensivo per me (e pure per chi con me lavora) quell'etichetta appiccicata su un giornale per il quale, senza sollecitare ringraziamenti e riconoscimenti o prebende di sorta ho sputato l'anima.
Sono incazzato, perché si tratta della correttezza professionale (mia e di chi è destinato a prendere il mio posto), si adombra che non avrei tenuto fede ai miei principi e a quanto ho sempre dichiarato. Qualcuno tradendo le parole date, mentendo, promettendo e non mantenendo, oppure adulando e leccando, può farci pure fortuna, io - scusate - mi sento di un'altra razza.
Quindi ho deciso, per iniziare, che oggi, capitolo referendum, almeno su Elbareport state tutti zitti, così almeno per un giorno non saremo di certo il gazzettino di alcuno.
In seconda battuta riascolterò l'Avvelenata di Guccini che inizia "Secondo voi ma chi me lo fa fare, di stare qui a ascoltare chiunque ha un tiramento" e prosegue: "godo molto di più nell'ubriacarmi oppure a masturbarmi o al limite a scopare".
Subito dopo è probabile che molto meno "bellicosamente" e - vista la tarda età - più morigeratamente, ponga i miei pensieri sulla quinta nipote che sta per nascere e sui quattro che già ci sono.
Aspetterò che mi passi il giramento di coglioni, poi ci risentiremo.