Egregio Direttore,
sono veramente esterrefatto di fronte al Suo proditorio attacco all’innalzamento di una ruota dentata nel centro della bellissima rotatoria che orna la magnifica periferia portuale di quella che fu Cosmopoli e che finalmente la inorgoglisce con un monumento che avrebbe reso fiero Napoleone, convincendolo forse a rimanere principe della nostra isoletta verde azzurra.
Infatti Lei, con lo sguardo offuscato dal malanimo, vede in quella ruota dentata il simbolo di un noto e meritevole sodalizio che tanto bene ha sparso nelle nostre derelitte plaghe insulari, prendendo, mi lasci dire, una topica colossale o forse – e più probabilmente - cercando di nascondere un probabile e subdolo complotto comunista del quale, visto quanto scrive, ora mi sovviene il sospetto che Ella possa essere il complice e forse il mandante.
Infatti è chiaro – e Lei ben lo sa – che quella ruota dentata è il simbolo di alcune delle Repubbliche popolari che ancora esistono nel mondo nonostante il crollo del comunismo per il quale Lei ancora piange ben merirtate lacrime amare.
La ruota dentata, a differenza di quanto Lei vuol far credere all’ignaro lettore del suo giornale bolscevico, campeggia negli stemmi delle Repubbliche comuniste di Cina, Laos, Vietnam e in quelli dell’Angola e del Mozambico, stati governati da Partiti già marxisti-leninisti.
E che dire della ruota dentata che campeggia nel simbolo della nostra Repubblica – con tanto di Stella a 5 punte sopra - imposta certamente ai Padri costituenti da Palmiro Togliatti e dai comunisti, con la scusa che l’Italia libera sarebbe addirittura nata dalla resistenza.
Lei, egregio direttore, ha voluto così proditoriamente travisare il limpido impeto repubblicano già più volte mostrato dal nostro amato Sindaco (per non parlare dell’assessore alle rotatorie) per un omaggio a un sodalizio privato per il quale Lei non nutre simpatia alcuna. Invece Sindaco e Assessore sono stati evidentemente ingannati da qualche infiltrato bolscevico suo amico (come già accadde con l’inalberamento della bandiera del Congo comunista al Molo Italia sulla quale lei fece un inverecondo puzzo) e sono stati convinti ad erigere una ruota dentata che farebbe bella figura in piazza Tienanmen a Pechino, sotto il ritratto di Mao.
Ripassi quindi un po’ di araldica e stia in campana: abbiamo scoperto il suo gioco e il complotto degli infiltrati marxisti-leninisti nell’ufficio toponomastica e monumenti del Comune di Portoferraio, municipio dal quale minate l’operato mirabile di una Giunta incommensurabilmente avanti nel tempo, nello spazio e nella rotatoria.
Ma, ora che ci penso, nella loro indescrivibile saggezza e lungimiranza, quella del Sindaco e dell’Assessore potrebbe essere una trovata geniale per attrarre a Portoferraio e nell’Elba tutta il turismo comunista asiatico e africano, naturalmente coi soldi, che i pezzenti non li vogliamo, perché sennò Barbetti e Salvini si incazzano.
Tiro Fisso 18