Tra fascismo e sfascismo non corre solo la differenza della “s”, e magari possono esserci delle motivazioni “democratiche” perfino in chi un poco utopicamente intenderebbe far “tabula rasa” dell’assetto politico del nostro paese, ma quello che il Capataz fanculizzatore ha affermato sulla informazione italiana, e pure a carico di giornalisti indipendenti, coraggiosi e conseguenti (a far capo da quella Milena Gabbanelli che il M5S voleva addirittura Presidente della Repubblica, prima che si macchiasse di infame lesa-grillità), non avrebbe sfigurato sulla bocca di un dittatore, è qualcosa di vergognoso, intollerabile ed indegno di qualsiasi contesto democratico, anzi è la negazione della prassi democratica attraverso la sistematica criminalizzazione di chiunque non la pensi (e soprattutto non la scriva, non la esterni) come il capo, l’illuminato.
Dopo aver assistito in tv ad una parte dell’ultima disgustosa esibizione caudillistico-sicula del co-proprietario del movimento gimma five (star) all right, con cacciata di giornalisti e cartello brandito per oscurare le telecamere, ci ha riconciliato con il mondo, l’altra sera, leggere una lunga intervista sui fatti italiani degli ultimi mesi rilasciata da un ottantottenne dalla straordinaria acutezza e freschezza di pensiero, un coetaneo di Giorgio Napolitano, che risponde al nome di Andrea Camilleri (si Assessore, quello di Montalbano degli sceneggiati in TV, ma non solo ..) .
Il grande Andrea alla secca domanda su cosa pensanse dell'iracondo (di maniera) di cui sopra, ha risposto più o meno in modo sintetico ed indiretto: "Penso che i grillini siano molto meglio di Grillo", facendoci sentire in beata corrispondenza di amorosi sensi, e facendoci desistere dal dissotterrare il Tomawak di guerra: dal mettere in pratica "l'occhio per occhio dente perdente"; tu getti palate di merda e menzogne addosso a colleghi che conosco e stimo? e nel mio piccolo io ti metto in "embargo" non faccio più passare un rigo di giornale in cui si parla di M5S. Ritorsioni del genere sono infatti degne di autocrati: di un Berlusconi, di un Putin di un Lukashenko, di un Kim Jong Un, o, appunto, di un capobastone di un qualsiasi Libera e Bella Casaleggio.
Pensiamo che i democratici se non proprio l'obbligo di porgere, tra Ghandi e Gesù, l'altra guancia, hanno quello di dimostrarsi superiori a queste miserie etiche e continuare a coltivare il confronto, convinti come siamo che l'Italia ha bisogno tanto di una destra seria e democratica epurata da Berlusconi, quanto di una ugualmente seria e fattiva area alternativa alla politica convenzionale, epurata dagli incazzati contro tutti per calcolo, tornaconto economico e professione.
Ma è vero anche che coltivare rapporti di civiltà e buon vicinato non esime dal diritto-dovere di criticare e perfino da quello di prendere per il culo chi se le va a cercare; quindi .. diamo inizio alla più "lieve" parte seconda, introdotta da un post dell'impagabile Assunta Gastaldi nostra, che ci ha fatto notare quanto ci era sfuggito nella lettura del comunicato di lancio di una iniziativa locale dei grillini che in un suo passo recita:
"Abbiamo ascoltato la semplicità ed i modi diretti con cui l’On. Roberto Fico si è confrontato con la giornalista Lucia Annunziata, letto nel suo sguardo puro e fermo la consapevolezza di quali siano gli obbiettivi da raggiungere, la voglia e la tenacia con cui i nostri parlamentari stanno perseguendo il sogno di un’Italia nuova".
Orbene: a parte la straordinaria similitudine con le parole lette qualche tempo fa in occasione del 101° anniversario della nascita del defunto Kim Il Sung redatte dalla KCNA (agenzia di stato nord-coreana) e a parte il velenoso commento a caldo di Attilio "Hanno fatto un corso all'Istituto Luce (ndr quello che confezionava la propraganda agiografica di Benito)?, ci ha stupito che una tale ridicola slinguazzante "serenata", alla "meno male che Fico c'è!" sia stata confezionata da un organismo che si definisce staff, ergo composto da più di una intelligenza.
Troppo assonante quello "sguardo puro" al testo dell'Inno del Corpo Sciolto di Roberto Benigni: " ma il corpo è lieto/ lo sguardo è puro/ noi siamo quelli che han cacato di sicuro".
Non abbiamo al contrario di quanto afferma l'ode benignesca certezza sulla espletazione di solida deiezione da parte del grande staff comunicativo M5S elbanese, ma che abbiano un po' pisciato fuori dal vaso è poco ma sicuro.