Alcuni anni fa utilizzammo questa, che spesso è la parte più cazzeggiante del nostro giornale, per un gioco: quello della creazione del posticcio “Premio Fava Lessa dell’anno” che attribuivamo arbitrariamente a chi spuntava nelle nostre o altrui cronache, distinguendosi per manifestazioni del pensiero o atti particolarmente buffi e/o scervellati.
Il mese appena terminato, se decidessimo di ripristinare il “riconoscimento” ci farebbe selezionare alcune forti candidature: a partire dal giovane della mattutina promenade a pipo all’aria sulla spiaggia delle Ghiaie, seguendo col segnalatore della presunta “moria” di molluschi al Cotone (laddove poi sul fondale si rinvenì una dozzina di gusci di lampade ciucciate giacenti sull’erbino a pancia all’aria e l’isolato esoscheletro di un defunto favollo).
Ci sarebbe da inserire in classifica anche il maturo e scoglioso direttore di un giornale on line, che zampettando come un giovincello su un pontile diroccato di notte, finiva in mare vestito “alla fiorentina” rimediando tagli, abrasioni e bernoccoli, il “ciuttamento salmastro” di tutti i documenti e rovina definitiva di occhiali e telefonino (ragazzi so’ nella merda, 'un c’ho più un numero!)
Ma la maggiore ipoteca su un’ipotetica classifica finale dell’anno o dell’estate, la hanno senza dubbio posta alcuni dei magnifici amministratori nostri, che hanno, negli ultimi tempi, telefonato a Legambiente, associazione cinica e bara (e pettegola perché ce lo ha riferito) , non per contestarle di essersi inventata qualcosa sul loro conto, bensì per rimproverarla di non aver denunciato anche questo o quell’altro presunto abuso (oltre alla “cartata” di schifezze che ha già rese pubbliche negli ultimi mesi) compiuto nei comuni vicini, quando non addirittura nel proprio territorio comunale. (niente di nuovo, è il vecchio assunto democraxiano: “tutti colpevoli equivale a tutti innocenti”)
Questa attribuzione, una volta tanto di massa, del “premio fava lessa” ci parrebbe doverosa per una massa di fave lesse che sanno difendersi dall’accusa di aver sgovernato il loro territorio solo accusando il vicino di casa o di giunta di aver fatto peggio di loro.
E se la “fava lessa d’oro” dovrebbe andare agli ilvati governanti tutti, meritoriamente sul gradino inferiore del podio dovrebbero salire le diverse e di variegato colore “opposizioni”, che, salvo rarissime e lodevoli eccezioni, trascorrono il loro tempo tra fare interrogazioni su pinzillacchere e brache di nonna e il far seghe ai paperi, ma che sulle scelte urbanistiche dicono poco o niente (se va bene, in altri casi fanno a gara di permissività con i reggenti) .
Il bronzo a noi tutti che li abbiamo votati.
Riflessione finale: “Disse l’asino: so’ capitato nelle mani dell’ultimo padrone”