C’è un’espressione tanto labronica che sembra nata per essere pronunciata da Bobo Rondelli, che in realtà non si può assolutamente definire raffinatissima, che non dovrebbe mai fiorire sulle labbra di una persona educata e men che mai dovrebbe essere messa per iscritto; ma io sono un diseducato cialtrone e la scrivo ugualmente: “pottabuhodihuloepponci” (trad. inclinazione a sollazzare altrui persona con disponibilità erotiche per vie più o meno canoniche e generosa mescita di bevande alcoliche).
La contratta frase è vicina per significato alla più sintetica ferajese “sieunpodihuloeunfiascodolio” (trad. apertura alla sodomia con aggiuntivo dono di un tot del prezioso condimento), e a come essa viene usata, vale a dire, in una interlocuzione tra soggetti materialmente o simbolicamente contrattanti, di fronte all’esosità di una richiesta e/o (come nel caso che tratteremo) di una promessa fanfarona non mantenibile.
Anni fa ci provò uno che partì promettendo di creare un milione di posti di lavoro a battiscarpa (sempre per i foresti “immediatamente”) e la diminuzione delle tasse, lasciandoci dopo un ventennio un paese in cui i posti di lavoro erano diminuiti, così come la stima internazionale e le tasse aumentate, così come la povertà delle famiglie e come vertiginosamente si alzò (o si eressse?) il tasso dei budelli per cantonata (questa non la traduco, si rassegnino in Padania)
Va da sé che dopo aver sentito esposto il programma di governo del pinocchiesco inchiappettatore di Enrico Staisereno Letta (e caso mai Pasta di Fissan che sfiamma) snocciolando una serie di impegni, per far fonte ai quali servirebbero un’ottantina di miliardi sull’unghia, mi sono lasciato andare al più scontato: “pottabuhodihuloepponci”!
Ma ad onor del vero debbo dire che, pure scendendo dall’empireo romano al pollino di casa nostra, ed in attesa di leggere i veri programmi di governo locale dei 35 aspiranti nuovi sindaci elbani, solo a sentire le loro abbozzate “idee” per Portoferraio e l’Elba, il ricorso al “sieunpodihuloeunfiascodolio” più che un’opzione è una strada obbligata.
Politici vecchi, nuovi e lavati con perlana non si distinguono molto bene nella corsa a chi le spara più grosse.
“Lassamoli fa’ – avrebbe detto il mi’ babbo – avessero a fa’ peggio”, tanto poi, come gli impresari delle scalcagnate compagnie d’avanspettacolo di un tempo, si presenteranno i ragionieri dello stato e sue derivazioni al grido di “Bambole non c’è una lira!”, ed a noi altro non resterà che adeguarci ai dettami della legge formulata nella notte dei tempi dall’On. Menga
E così sarà sempre, finché perfino gli italiani, perfino (mi voglio rovinare!) gli elbani, non “metteranno capo”, sperando che ciò accada prima che i furbi interessati e gli ambiziosi sciocchi che vanno per la maggiore non ci conducano alla più totale delle rovine.