Il nome che si è dato il gruppo facebook: "I Nasi del Buraccio" è dichiaratamente spiritoso, ma è piuttosto serio il problema che viene sollevato, quello della "vivibilità olfattiva" per i cittadini che abitano in tutta la valle che si apre in comune di Porto Azzurro fino al Lido di Capoliveri.
L'aria della zona è a detta di chi ci abita costantemente ammorbata dai miasmi provenienti dall'impianto di stockaggio dei rifiuti che insiste sull'area.
La situazione è ad esempio così descritta in un post pubblicato sulla pagina fb che recita:
"Oggi trascorse alcune ore al lido e dintorni casa di amici etc. Puzza infernale,io dico no non si può vivere così è arrivato il momento di dire basta. Poi come se non bastasse ritorno a casa su per via valdana buraccio eccoci ancora più disgustoso che mai, sono circa le venti: no non è più possibile questo è un crimine contro l'essere umano è lesivo della sua libertà è la privazione di una vita "normale" è arrivato il momento che i responsabili in qualche modo chiunque essi siano mettano fine a questa situazione infernale".
La mobilitazione dei longonesi del nord che hanno il privilegio di vivere nell'odorosa plaga ha prodotto il coinvolgimento di diverse istituzioni e la promessa da parte di E.S.A. di investimenti per circa 500.000 euro per le migliorie tecniche necessarie per filtrare l'aria rimmessa in circolo dagli impianti, così come si dovrebbero attivare dei rilevatori tecnici capaci di monitorare la qualità di quel che si respira e si annusa in zona. Tutto dovrebbe compiersi entro i primi mesi del 2016. "A Naso" ci pare un po' ottimistico