Abbiamo deciso (per evitare sempre possibili emulazioni nella stupidità) di non diffondere un video circolante in rete, nel quale si vedevano degli adolescenti locali appropriarsi di biciclette lasciate nei pressi del porto di Portoferraio e gettarle in mare.
Dal magnificatorio video dell'impresa abbiamo estratto esemplificamente un solo fotogramma.
Sulla questione è intervenuto anche l'assessore Vincenzo Fornino, con un post fu Facebook che recita:
"Si è risolta in maniera positiva la bravata che un gruppo di ragazzi minorenni ha compiuto la notte scorsa in Calata, buttando in mare delle biciclette. Grazie all'interessamento dell'amministrazione comunale, l'intervento dell'assessore Vincenzo Fornino è riuscito a fare in modo di risalire alle famiglie dei ragazzi, prima che le Forze dell'Ordine intervenissero a reprimere in maniera pesante l'accaduto".
Notiamo - senza poter certo essere tacciati di intolleranza o di forcaiolismo - che quei frugoli hanno compiuto gesti gravi che, oltre che essere di estrema inciviltà e stupidità, configurano violazioni di norme, che non crediamo possano sanate solo da genitoriali rimbrotti e dal recupero, da parte di volenterosi delle biciclette "affondate" (come è accaduto).
L'assessore (a cui non facciamo fatica a riconoscere la buona fede) deve però capire che la sua "intelligence" non può e non deve intervenire per "scongiurare" "... l'intervento delle Forze dell'Ordine", che sanno benissimo fare il loro mestiere, e scegliere loro se intervenire, come, quando, e valutando pure se farlo in maniera più o meno pesante, senza essere intralciate, né sostituite a loro insaputa.