Nel predisporre la lista dei candidati per ogni collegio provinciale c'è l’obbligo di legge delle rappresentanze di genere: tante donne e altrettanti uomini. C’è inoltre l’accordo interno per cui il coordinamento territoriale del Patito democratico Piombino-Elba dovrà esprimere tre candidati/e da armonizzare con la federazione livornese, che di candidati/e ne indicherà cinque. Leggo sul Tirreno che se “Piombino, come pare, presentasse oltre a Tortolini anche Anselmi, per la terza candidatura dovrebbe per forza pensare a una donna. In realtà c'è già un nome femminile importante, quello della renziana Carla Maestrini. Questa metterebbe a posto sia la rappresentanza delle componenti interne, sia quella di genere, ma non il criterio territoriale. Insomma, il Pd Elba non esprimerebbe nessun candidato e Piombino rischierebbe di perdere il seggio in regione. A noi democratici dell’Isola d’Elba, perciò non resta che chiedere un candidato elbano in quota a Livorno. Una richiesta che il caro compagno Augusto Simoncini avrebbe accolta perché… Ma no, basta! Mi fermo qui, perché quando Catalina Schezzini fu eletta consigliere regionale era un’altra epoca, e poi io sono un semplice compagno di base.
Lorenzo Marchetti