Catalina Schezzini prova ancora a nascondere il suo operato e questa volta lo vorrebbe fare dietro il nome di Franco, prendendo a pretesto post su Rioblog anche ad opera del sottoscritto, che fuori dagli incarichi professionali, gratuiti o a pagamento che siano, come qualsiasi cittadino ha libertà di pensiero ed espressione, e che mai ha attaccato la personalità, l'onorabilità, la correttezza di Franco.
Queste note quindi sono non tanto per aprire una diatriba su Franco si Franco no, che certo non serve e non ce ne sarebbe motivo, ma piuttosto per far emergere la manovra fumogena di come si voglia nascondere lei si, dietro la figura di Franco.
Innanzitutto nessuno si è sognato di tirare in ballo quest'ultimo per criticarlo di alcunché, a meno che qualcuno, non voglia che non venga in nessun modo nominato, alla stregua del Padreterno, da cui forse lui stesso sarebbe probabilmente rifuggito.
Per dovere di cronaca, è stato solo detto che lui o la sua amministrazione di allora aveva, e a mio giudizio correttamente, costituito una commissione tecnica per valutare l'ipotesi di insediamento dello stabilimento di confezionamento della Menarini e di aver affidato l'incarico di valutare la credibilità del relativo piano industriale al sottoscritto. All'epoca e tutt'ora sono l'attuale riferimento per queste attività dell'Istituto Italiano Imballaggio, che essendo anche un ente senza fini di lucro e avendo fra i soci le primarie aziende Italiane produttrici e utilizzatrici di imballaggi, probabilmente risulta essere l'unico ente con le migliori credenziali per svolgere queste attività, in particolare per conto di una P.A. Casualmente 10 anni prima, insieme ad altri parenti, avevo aperto un contenzioso con il comune per l'esproprio di un terreno e questa notizia, che né all'amministrazione di allora né a me aveva impedito di lavorare, ai parenti e a Catalina sembra aver dato fastidio.
Ma questo è; e certo non c'è motivo di valutare come negativi questi fatti per l'immagine di Franco.
Qui in realtà si vuole cogliere l'occasione di riparasi dietro la sua immagine per ricercare una patente di credibilità e verginità che comincia ad essere appannata dai dati che sono emersi e su cui indagano Guardia di Finanza e Corte dei Conti.
E' agli anni della sua amministrazione infatti che risalgono i debiti più grossi, lasciati come macigni all'amministrazione Alessi che è seguita, e che ha costretto a quanto pare a distogliere denaro pubblico finanziato per le opere in Bagnaia e Nisporto per pagare spese correnti. Parliamo di 5.666.000 € nel 2008 e 5.584.458,16 del 2009 con quote annue fra interessi e capitale di oltre 500.000 €, pari al 23% delle entrate correnti di Rio, su cui la Corte dei conti già nel 2003 ha richiamato per gravi irregolarità l'amministrazione di allora.
Non è certo questo che ti aveva insegnato il tuo mentore.
Così come avrebbe avuto certamente qualcosa da dire sulla tua gestione dell'ICI con Etruria Servizi il cui contratto da te stipulato gli ha consentito di incassare dal comune circa 1.500.000 € su 1.600.000 recuperati. Soldi mancanti ai debiti fatti e su cui bisogna chiedersi come sia stato possibile!
La tua incapacità e i debiti che hai lasciato sono stati la causa principale del fallimento di Alessi, potrebbero esserlo per il De Santi e di chissà quanti altri ancora!
La sig.ra Schezzini segnala (sic!) che la sua richiesta che doveva essere evasa entro 30 gg. ha avuto un iter di ben 50 gg. e che le notizie sono apparse prima su Rioblog.
Intanto quanto postato dal blog era stato reso pubblico il 18/12 ed era in mano a cani e porci perché distribuito a tutti i consiglieri; ne è iniziata la pubblicazione sul blog il solo dal 27 gennaio 2016.
Poi, faccio osservare che almeno nella tempistica delle risposte, da cui fai discendere una valutazione della democrazia, questa amministrazione sembra essere decisamente migliorata rispetto alla tua; di ben 29 volte.
Una mia richiesta scritta di chiarimenti inoltrata alla tua attenzione il 17/03/04, non avendo ricevuto risposta ai solleciti verbali, è stata ripresentata con RR il 28/8/2006, infine è stato fatto intervenire formalmente il difensore civico regionale, Dott. Morales il 9/10/2006. A lui alla fine è stata data risposta, ma dopo molti solleciti anche da parte sua il 7/03/2008. Hai impiegato 1450 gg. per una risposta, per l'appunto ben 29 volte il tempo che a te ha riservato l'amministrazione De Santi.
Fai bene a difendere il modo di lavorare dell'amministrazione Franchini.
Nel 1983 ad una mia richiesta del 21/10 lui rispose dapprima con una nota il 27/10 e poi ancora l'8/2/84.
Altro stile e rispetto delle persone e di quella democrazia che te dici affievolita, di cui avresti dovuto tener conto quando eri sindaco, oltre che invocarla a sproposito solo per te e solo ora.
Ivano Arrighi
Eg Sig. Arrighi
Non sono entrato nel merito della querelle riese. Ho riportato integralmente tutto ciò che le diverse parti hanno comunicato, non tenendo conto di eventuali contiguità di pensiero e di eventuali rapporti di amicizia. In tale linea ho intenzione di continuare.
Mi consenta però, a questo punto, una sola considerazione a margine:
Lei accusa Catalina Schezzini di "nascondersi dietro Franco Franchini", in pratica di strumentalizzarne la memoria per bassissimi scopi.
Non contesta - in quei passi - nulla di illegale a Catalina, ma molto di immorale, lo noto assicurando fin d'ora alla Sua "antagonista" tutto lo spazio per replicare.
Ciò premesso (e premesso che anche io serbo un ricordo reverente di Franco, ed un rapporto di amicizia e stima - credo ricambiata - con la sua splendida famiglia), non posso far a meno di sottolineare che la stessa chiave di lettura di Schezzini (circa il Suo valutato indebito tirare in ballo Franco) è stata assunta anche da Elena e Franca Franchini, così come ho notato che Franca Le ha dedicato su Facebook un lungo durissimo post, che definire ferocemente indignato, sprezzante e sferzante è ancora poco. E poco non mi pare, Sig. Arrighi.
Sergio Rossi