Jp Morgan Chase è una delle più grandi banche d'affari e finanziarie al mondo; ogni anno fattura decine di miliardi di dollari ed ha clienti in tutti i continenti. Lo scandalo dei mutui subprime che ha colpito gli Stati Uniti prima e tutto il mondo finanziario nel 2008, viene imputato anche a manovre speculatrici di questo colosso finanziario.
Nel maggio del 2013 Jp Morgan diffonde un documento in cui vengono riportate quelle “riforme” da apportare nei Paesi dell'area Euro per cercare di superare la grave crisi economica e del debito; il documento originale: “The Euro area adjustment: about halfway there” ed una sua valida traduzione sono facilmente reperibili sul Web.
In particolare nel paragrafo: “The journey of national political reform” si può testualmente leggere:
“Quando la crisi finanziaria è iniziata era diffusa l'idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica: debito pubblico troppo alto, problemi legati ai mutui ed alle banche, tassi di cambio reali non convergenti e varie rigidità strutturali: ma col tempo è risultato chiaro che esistono anche limiti di natura politica.
I sistemi politici dei Paesi del Sud ed in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell'aerea europea.
“I sistemi politici nelle periferie sono nati dopo le dittature e sono stati definiti con l’esperienza delle dittature. Le Costituzioni mostrano una forte influenza socialista, che riflette la forza politica che i partiti di sinistra hanno guadagnato con la sconfitta del fascismo. I sistemi politici e costituzionali dei paesi periferici presentano tipicamente le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti, governi centrali deboli nei confronti delle regioni, tutele costituzionali di diritti dei lavoratori; tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo e la possibilità di protestare se vengono proposte sgradite modifiche dello status quo. La crisi ha evidenziato a quali conseguenze portino queste caratteristiche: I Paesi periferici hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna) e dalla crescita dei partiti populisti (Italia e Grecia).”
C'è bisogno di commentare ? Penso di NO e al prossimo referendum costituzionale voterò NO e spero che la le modifiche alla Costituzione siano respinte al mittente dagli Italiani.
Guido Provenzali