Saremo lieti di partecipare ad eventuali audizioni, proposte dai Consiglieri regionali PD Monni e Gazzetti, per discutere in Consiglio Regionale dell’eradicazione dei mufloni all’Elba, che abbiamo chiesto che venga attuata risparmiando il più possibile agli animali sofferenza e stress.
Facciamo notare che eradicazione non vuol dire solo abbattimenti, può voler dire anche trasferimenti ed altri sistemi, per i quali bisogna che la normativa e l’Ispra lo consentano, che ci sia qualche aree protetta o territorio disposti a prendersi i mufloni e che le misure alternative siano economicamente, tecnicamente e ambientalmente percorribili e sostenibili. Su questo abbiamo aperto un dialogo con il coordinamento toscano delle associazioni animaliste con le quali dovremmo incontrarci nei prossimi giorni.
Anche se ci pare abbastanza anomalo che il Consiglio regionale si occupi della gestione della biodiversità di un Parco Nazionale che risponde dei suoi atti direttamente al ministero dell'ambiente, crediamo che l’audizione proposta dal PD possa essere comunque l’occasione per comprendere meglio i problemi creati dagli ungulati introdotti all’Elba a scopo venatorio/ornamentale e per evitare che nella nostra isola continuino ad essere applicati – dentro e fuori il parco - modelli di “gestione” faunistica che non funzionano, come la legge regionale che mette la gestione degli ungulati nelle mani di chi ha causato il problema: i cacciatori. Così come speriamo che la discussione sull’eradicazione dei mufloni alloctoni all’Elba consenta anche di rivedere l’assurda proposta di un assessore regionale della Regione Toscana – unica in Italia – di abbattere 500 lupi.
Dalla Regione ci aspettiamo finalmente soluzioni diverse e alternative (e anche contributi economici) rispetto alla disastrosa gestione venatoria alla quale è stata sottoposta l’Elba, ma ci aspettiamo anche che le eventuali proposte e iniziative siano rigorosamente basate sulla scienza e la tutela della biodiversità insulare, che un Parco Nazionale è chiamato a difendere prima di tutto e tutti.
Fino ad oggi non è stato così e anche l’invasone di cinghiali e mufloni dipende da questo e dalla mancata attuazione all’Elba delle stesse normative regionali.