La scommessa del referendum ci consegna un messaggio chiaro che sarebbe un grave errore fraintendere, non dando seguito alla reale volontà dei cittadini.
La vera scommessa infatti è quella di consentire che la futura squadra di governo del Comune di Rio segni davvero un cambio di passo sulla strada dello sviluppo economico ed infrastrutturale di questa parte dell’Elba, grazie alla possibilità di un confronto nuovo che consenta di guardare alle soluzioni senza distanze politiche e territoriali.
Per far questo sarà necessario coinvolgere tutte le anime del territorio, dal capoluogo alle frazioni, rappresentando adeguatamente tutte le realtà che lo compongono con le loro ambizioni e le loro ormai storiche problematiche affinché il senso di appartenenza sia garantito dalla effettiva partecipazione alle future strategie, senza fughe in avanti e senza protagonismi.
Questa necessità - insieme a quella di affrontare problemi affidati al contributo di tutti gli enti a vario titolo coinvolti nelle procedure di pianificazione ed adeguamento infrastrutturale - motiva una seria discussione sulla possibilità di un progetto “di trasformazione" che guardi al futuro consentendo la crescita personale e politica di giovani capaci e chiami in causa in questo percorso tutte le forze politiche, rispettando del resto il consenso trasversale che ha sostenuto la scelta dell'unificazione.
Questa forse l'unica ricetta per non cadere nella ripetizione di vecchi schemi e riuscire a guardare oltre, nel segno di quella voglia di cambiamento che ha consentito il superamento delle divisioni e che deve consentire altresì il superamento di un clima sociale che talvolta è divenuto così pesante da impedire obiettività e capacità di costruire.
C’è bisogno di un forte e generale senso di responsabilità che nasce inevitabilmente dal passato ma che sappia guardare al futuro con occhi nuovi.
Paola Mancuso