RELAZIONE INTRODUTTIVA
Presupposti alla base degli aiuti speciali alle isole minori
Le isole minori come il resto del paese e di molte altre nazioni stanno attraversando un periodo di profonda crisi dovuta agli effetti dell’emergenza Covid-19.
Le isole minori più di altri territori si contraddistinguono per la precarietà del sistema sanitario. I Presidi Ospedalieri presenti in alcune isole presentano gravi carenze di personale medico e infermieristico. La situazione è più complessa nelle isole prive di Presidi Ospedalieri e in quelle più distanti da questi o dalla terraferma; qui l’assistenza sanitaria è garantita, con vari livelli di presenza e dotazione, da Guardie mediche, Poliambulatori, Presidi Sanitari e soccorso a mezzo elicottero.
A questo si sommano oggettivi svantaggi strutturali e di accessibilità. L’obiettivo di ridurre tali svantaggi è sancito anche dal trattato di funzionamento dell’UE all’art. 174 (ex articolo 158 del TCE) che richiama l’esigenza di promuovere uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale. In particolare l'Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite. Tra le regioni interessate, un'attenzione particolare è rivolta alle … regioni insulari…
Focus di sintesi sul settore turistico-ricettivo e caratteristiche nelle isole minori
Lo sviluppo delle isole minori poggia principalmente su un modello di mono-economia stagionale basato sugli effetti diretti, indiretti e indotti dello sviluppo turistico. Questo fa sì che la finestra dei ricavi e dei redditi per le imprese e le famiglie si concentri in un periodo dell’anno molto limitato
(aprile-settembre) e dipenda dai flussi di visitatori italiani e stranieri.
Quello del turismo, in Italia, è il settore economico che pagherà il prezzo più elevato per questa crisi. Lo studio appena pubblicato da Federalberghi (7 maggio 2020) evidenzia che nel 2020 la stima di calo per i turisti stranieri si attesta all’81,8% mentre per quelli italiani è al 60,5%. Ci si attende quindi un calo complessivo delle presenze pari al 71,2% e un calo dei ricavi nelle strutture ricettive pari al 71,4%. Per i mesi estivi sono a rischio 140 mila posti di lavoro temporanei.
Il turismo internazionale costituisce un mercato irrinunciabile che per alcune isole incide anche per il 50% dei propri flussi.
Nella maggior parte delle isole minori i flussi turistici si concentrano per il 90% nel periodo che va da aprile a ottobre.
Le isole minori si contraddistinguono per un’imprenditoria, in larga parte locale, fatta di micro e piccole imprese che lasciano e reinvestono la maggior parte dei guadagni sul territorio.
Le imprese turistico-ricettive hanno costi fissi annuali molto importanti e non modulabili in base alla produzione, primi tra tutti IMU/TASI e TARI. A questi si aggiungono costi semi-variabili stagionali molto elevati perché si tratta di imprese ad alta intensità di risorse umane.
Oltre alla pressoché assenza di clientela straniera, quest’anno è a forte rischio anche il turismo organizzato che per alcune isole rappresenta una fetta importante del mercato, soprattutto per i mesi di bassa stagione. Questo dipende dall’impossibilità da parte dei TO di riprogrammare per tempo i flussi turistici; operazione che normalmente avviene con almeno un anno di anticipo.
La spesa media pro-capite dei turisti nel 2020 sarà inferiore rispetto al 2019 sia a causa dell’assenza dei turisti stranieri sia per la ridotta capacità di spesa degli italiani a causa della crisi sia perché il turismo sarà di prossimità e le regioni del meridione hanno una capacità di spesa di gran lunga inferiore rispetto agli italiani. La dipendenza da un turismo di prossimità penalizza le isole, soprattutto quelle più difficili da raggiungere. Molti potenziali turisti, avranno, inoltre un minor numero di giorni di ferie
disponibili.
I costi di gestione delle strutture turistico-ricettive nelle isole minori sono più elevati rispetto a quelle della terraferma sia per questioni logistiche che per una minore disponibilità di fornitori e prodotti. Nel 2020, le imprese che riusciranno ad aprire i battenti dovranno, inoltre, confrontarsi con rischi e costi maggiori a causa delle misure di sicurezza anti-contagio da porre in essere.
La carenza infrastrutturale, unitamente alla scarsa organizzazione dei servizi accessori e ancillari, ai costi e alla qualità dei collegamenti interni ed esterni e all’assenza di una politica mirata di sviluppo turistico producono un basso livello di competitività di molte delle nostre destinazioni turistiche
insulari rispetto ad altre destinazioni concorrenti del bacino del mediterraneo.
Il turismo sommerso – che in alcune isole minori assorbe almeno il 50% dei flussi – rappresenta una diffusa forma di concorrenza sleale e quindi distrazione dei ricavi di quanti operano nella legalità.
Questi fattori negli anni hanno concorso ad una riduzione delle tariffe medie di vendita e, quindi, ad una contrazione dei margini operativi, con bilanci di esercizio che chiudono spesso in pareggio o con utili non significativi o in perdita, incrementando l’indebitamento aziendale.
Il mercato del lavoro nelle isole minori è caratterizzato in massima parte dalla stagionalità, con una concentrazione di assunzioni degli addetti per un periodo di sei mesi compreso tra aprile e ottobre.
Il reddito annuo di un impiegato stagionale, mediamente fortunato, è dato da sei mesi di stipendio e 3 mesi di NASPI (normalmente calcolabile su circa il 50% dei mesi lavorati). In atto, i nostri collaboratori possono contare esclusivamente su un indennizzo pari a € 600 per il solo mese di marzo, senza prospettive certe di occupazione per la stagione turistica 2020.
Conclusioni alla relazione
Considerata la fragilità dell’economia stagionale delle isole minori, dove molte imprese rischiano il collasso sia per le mai superate difficoltà di accesso al credito sia perché molte aziende, risultano già molto indebitate. Vista la notevole contrazione della domanda turistica attesa per il 2020 e considerati
i rischi sanitari, molte imprese stanno loro malgrado seriamente valutando l’ipotesi di non riaprire per evitare che la stagione turistica 2020 determini - oltre a rischi connessi alle questioni sanitarie e alle eventuali ripercussioni di carattere civile e penale - pesanti e in alcuni casi irreversibili perdite di
esercizio. In caso di mancata apertura, le imprese si ritroverebbero a fronteggiare un periodo di mancati incassi di ben 18 mesi (da settembre-ottobre 2019 ad aprile-maggio 2021).
In assenza di un pronto intervento sia da parte del Governo nazionale e delle rispettive Regioni e a cascata da parte dei comuni, si rischia di accelerare un processo (mai di fatto stoppato) di graduale deterioramento del nostro tessuto sociale di molte isole minori che potrebbe sfociare in nuovi fenomeni di migrazione di massa. Allo stesso tempo, le nostre imprese rischiano di diventare nei prossimi mesi facile preda di capitali esterni anche di dubbia provenienza.
PROPOSTE
Sanità
Adozione del Protocollo Sanitario Isole Sicure che preveda:
• di dare facoltà ai Comuni delle Isole Minori che ne facciano richiesta alla Regione di competenza, di adottare test rapidi a tutta la popolazione e a tutti i visitatori con posizionamento a carico della Regione di presidi di controllo e test nei principali porti/aeroporti di partenza;
• che i test siano estesi a tutto il personale delle attività produttive, soprattutto quelle aperte al pubblico, valutando l’opportunità di eseguirli con la periodicità che gli esperti riterranno necessaria.
• l’istituzione di un sistema di monitoraggio che consenta di avere uno screening degli accessi (chi sono, dove alloggiano e come possono essere contattati in caso di necessità).
• l’adozione di un protocollo sanitario che possa essere comunicato a tutta la popolazione e in particolare al personale e ai visitatori delle isole minori; con segnaletica e informazioni standard di immediato recepimento;
• la creazione di presidi Covid nelle isole, dotandoli di un numero adeguato di respiratori in funzione delle esigenze della popolazione e dei flussi turistici;
• di mettere le strutture sanitarie presenti nelle isole nelle condizioni di ricevere nell’arco di massimo di 24 ore la terapia necessaria a curare i pazienti Covid;
• individuare delle strutture ricettive nelle varie isole dove poter effettuare le quarantene (anche quelle precauzionali);
• prevedere un distaccamento USCA nelle isole minori, adeguatamente dimensionato, dove i referenti USCA locali possano interfacciarsi ed essere coordinati da quelli della provincia di appartenenza;
• che le strutture sanitarie delle isole minori siano messe nelle condizioni di poter garantire tutto l'anno continuità assistenziale sia ai propri abitanti che ai turisti che decidono di trascorrervi le proprie vacanze. I Presidi Ospedalieri devono funzionare nel rispetto dei LEA e garantire ai propri operatori dei ritmi di lavoro adeguati.
Sicurezza e monitoraggio del territorio
• Prevedere un fondo di salvaguardia per le strutture ricettive che dovessero essere costrette a chiudere per periodi anche temporanei a causa del riscontrarsi di casi positivi all’interno della struttura.
• Vista l’aggressività e la capacità di propagazione del virus anche in situazioni dove vengono scrupolosamente applicati i protocolli di sicurezza (es. protocollo condiviso dei sindacati del 14 marzo 2020), creare un fondo di garanzia che dia la possibilità alle strutture ricettive di accedere ad un’ampia copertura assicurativa civile. Contestualmente, lasciare esenti i titolari delle strutture da eventuali ripercussioni di natura civile e penale dovute al contagio da Covid-19.
• Obbligare anche le locazioni brevi a comunicare le presenze degli alloggiati alla P.S. così come previsto per tutte le strutture ricettive classificate.
• Anche con l’obiettivo di non vanificare gli sforzi della fase uno e di non compromettere quelli delle fasi successive, inasprire e assicurare i controlli con l’obiettivo di scoraggiare ogni forma di ricettività turistica irregolare.
Sgravi di tasse e tributi
• Rendere l’IMU deducibile al 100% sia ai fini IRES che ai fini IRAP.
• Sgravare totalmente IMU e TASI delle strutture ricettive per gli anni 2020 e 2021.
• Sgravare totalmente la TARI delle strutture ricettive per i mesi di chiusura nelle annualità 2020 e 2021.
• Sospendere il pagamento di altre tasse e tributi comunali fino a giugno 2021 e, successivamente, prevederne il pagamento in 24 rate senza aggravi di more e interessi.
• Non applicare gli ISA (vecchi studi di settore) per gli anni 2020 e 2021.
Interventi a tutela del lavoro e incentivi all’occupazione
• Riconoscere, sino al 31 ottobre 2021, una riduzione del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 600 euro mensili per ciascun lavoratore assunto dopo il 31 gennaio 2020.
• A partire dal 1° marzo 2022, per sostenere l’occupazione, estendere gli sgravi in atto previsti per i contratti a tempo indeterminato anche ai lavoratori stagionali a tempo determinato. Rimuovendo gli sbarramenti in essere: lavoratori fino a 35 anni, disoccupati da almeno 6 mesi ecc.
• Con l’obiettivo di sostenere la ripresa, attivare forme di solidarietà espansiva in favore delle micro, piccole e medie imprese delle isole minori operanti nel comparto turistico-ricettivo, al fine di favorire le assunzioni nei settori maggiormente colpiti dall’emergenza COVID-19 o la ripresa dell’attività di aziende con lavoratori sospesi in CIGO, FIS o CIGD. Concedere, per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato o stagionale, un contributo a carico dell’INPS per ogni mensilità di retribuzione, pari per i primi sei mesi, al 50% della retribuzione lorda prevista dal contratto collettivo applicabile. Per i successivi due semestri ridurre il contributo, rispettivamente, al 20 e al 10%.
• Estendere l’indennità prevista per gli stagionali all’art. 29 del DL Cura Italia finché non saranno riassunti e almeno fino al 30 settembre, portandola a € 800. Consentire l’accesso a tale indennità a tutti i lavoratori stagionali anche se assunti da strutture con apertura annuale.
• Estendere la NASPI dal 50% al 100% dei mesi lavorati almeno per il 2020 e il 2021.
• Aumentare la flessibilità del lavoro (ricorrendo ad esempio all’utilizzo dei voucher senza limitazioni).
Accesso al credito
• Prevedere – in aggiunta a quanto previsto dal DL Liquidità - per le PMI del comparto turisticoricettivo, l’erogazione automatica dietro semplice richiesta di mutui/prestiti a tasso zero pari ad almeno il 35% del fatturato dell’anno precedente ripagabili in 20 anni con preammortamento finanziario di 24 mesi e garanzia dello stato al 100%. Estendere questa possibilità anche alle società di gestione della struttura turistico-ricettiva. Per le nuove attività prevedere che le stesse agevolazioni siano applicate alla surroga di un mutuo precedente.
• Aumentare la dotazione del fondo IRFIS a garanzia dei prestiti alle PMI del comparto turisticoricettivo e prevedere – ad integrazione delle misure nazionali - l’erogazione, senza istruttoria sul merito, di mutui/prestiti a tasso zero pari ad almeno il 20% del fatturato dell’anno rateizzabili fino a 20 anni con preammortamento finanziario di 18 mesi e garanzia al 100%.
Per le nuove gestioni fa fede il bilancio della struttura ricettiva dell’anno precedente. Estendere tale possibilità anche alle imprese segnalate a sofferenza ma in grado di dimostrare capacità di ripagamento del debito da valutare sui flussi pre-crisi.
Incentivi per ripartire e per migliorare l’offerta turistica
• Concedere, alle imprese turistico-alberghiere, per investimenti nelle annualità 2021, 2022 e 2023 un credito di imposta pari al 100% da calcolare quale contributo sulle spese sostenute a consuntivo (vedi tax credit alberghi), fino ad un importo massimo pari al 100% della media del fatturato degli ultimi tre esercizi, per tutti gli investimenti tesi a migliorare la produttività e l’efficienza aziendale, incluse le ristrutturazioni dell’unità principale o anche di nuovi immobili da adibire alla ricettività alberghiera e le spese per il completamento dell’impiantistica antincendio. Con contributo che non incida sul «de minimis».
• Eliminare il click day per la presentazione delle istanze (metodo per altro non meritocratico).
• Creare un Fondo Regionale Salva Imprese e riconoscere alle imprese turistico-ricettive che subiscano in ciascun mese del 2020, una riduzione dei ricavi superiore al 30%, rispetto al corrispondente mese del 2019, un indennizzo pari al 50% della riduzione subita. La misura è aumentata al 70% se la riduzione dei ricavi è superiore al 50%. Qualora si desiderasse intervenire nell’immediato, senza calcoli a consuntivo, si potrebbe ipotizzare un indennizzo pari almeno al 10% del fatturato medio degli ultimi 3 anni.
Promozione
• Finanziare una campagna di promozione delle isole minori italiane che ne evidenzi le peculiarità e nel esalti la sicurezza a seguito dell’adozione del Protocollo Isole Sicure.
Interventi di accompagnamento alla ripresa (ZFU)
Prevedere l’istituzione di una Zona Franca Urbana che comprenda l’intero territorio delle Isole Minori Italiane, ai sensi dell’articolo 1, comma 340 e seguenti, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e ss.mm.ii. (legge finanziaria 2007) e oggetto di successivo intervento ai sensi dell’articolo 1, comma 561 e seguenti, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008). Le Zone franche urbane trovano la loro definizione particolareggiata all’interno del decreto interministeriale 10 aprile 2013, come modificato dal decreto interministeriale 5 giugno 2017. Le modalità di funzionamento dell'intervento alla luce delle novità introdotte dal decreto interministeriale 5 giugno sono chiarite dalla circolare 9 aprile 2018 numero 172230.
Collegamenti
• Obbligare tutte le società di navigazione ad istituire di un sistema di online ticketing con biglietto elettronico scaricabile via smartphone verificabile agli imbarchi attraverso lettore ottico per evitare code e assembramenti.
• Chiedere alle autorità portuali e ai soggetti gestori dei terminal di ampliare le aree di attesa coperte destinate ai passeggeri presso i principali terminal di partenza.
• Intensificare il numero delle corse con mezzi veloci e navi dal periodo di ripartenza della stagione turistica fino ad almeno il 31 ottobre 2020, anche in considerazione del ridotto numero di posti occupabili sui mezzi di trasporto.
• Concordare una rimodulazione degli itinerari orari in funzione delle nuove esigenze di viaggio.
• Applicare politiche tariffarie uniformi (tariffa residenti) a vantaggio dei visitatori sul trasporto navale e aereo per le annualità 2020-21-22.
Protocollo condiviso da Federalberghi Capri, Federalberghi Elba, Federalberghi Ischia, Federalberghi Isole Minori Sicilia (Federalberghi Isole Eolie, Federalberghi Isole Pelagie, Pantelleria Islands, ATA Isole Egadi e Visit Ustica)