Bloccare le mini gestioni associate e dare vita a una vera Unione di comuni.Mi pare questo, dopo il No al Comune unico, il solo atto di buon senso per evitare un gran pasticcio, di cui prima o poi i nostri amministratori locali ne capiranno le conseguenze negative. Tuttavia, nell’attesa che rinasca l’Unione, si dia forma giuridica alla Conferenza dei sindaci, così come hanno fatto altri comprensori.
Insomma, non possiamo aspettare che i piccoli comuni cadano l’uno dopo l’altro perché strozzati dai debiti e dalla burocrazia, come ha avvertito il sindaco Peria. Allora, prima dell’estate, nasca una struttura che sull’esempio dell’ormai consolidata Conferenza zonale della sanità, si organizzi nella forma e con le norme istituzionale della medesima, vale a dire ciascun sindaco voti in base al numero dei cittadini che rappresenta e, nello stesso modo, ne finanzi sia la vita e sia le azioni da intraprendere. La Conferenza intercomunale, quindi, dovrà agire anche sui temi quali la scuola, il lavoro e i trasporti, nonché per il coordinamento e l’unificazione delle ordinanze e dei regolamenti comunali, della programmazione economica e urbanistica, come pure la difesa partecipata dei presidi statali. Le scelte spettano ora agli otto sindaci i quali devono essere consapevoli che abbiamo di
fronte tempi difficili per i cittadini e per le imprese elbane.
Lorenzo Marchetti