Impossibile non ringraziare l’assessore comunale di Portoferraio, Carlo Rizzoli, per lo sforzo che ha fatto nel partorire l’ipotesi della passerella di legno.
Si legge sugli organi di informazione che, a giudicare da quanto scrive su facebook l’assessore Carlo Rizzoli, l’Amministrazione comunale di Portoferraio starebbe lavorando sull’ipotesi di una passerella in legno di circa 30mt sulla costa, per risolvere l’accesso alla spiaggia di Cala dei Frati.
Purtroppo, il Sindaco Peria, la sua Giunta e i Vigili Urbani continuano a non rispondere alle 2 domande, a cui si è aggiunta la nuova impossibilità di guardare il panorama, da me poste nella lettera del 06 maggio.
Vorrei, vorremmo risposte serie, ripeto serie e non ipotesi “strabilianti” (per chi conosce il mare), che servono soltanto a perdere ulteriore tempo, trascinando questa situazione da ormai troppi e lunghi anni.
Vi chiedo, vi chiediamo di non costringerci a fare presidi sotto il “balconcino” del Comune.
Luciana Gelli
Un verso di una poesia di Bertold Brecht recita: "E' la semplicità che è difficile a farsi". Ha ragioni da vendere Luciana, apprezzabile la ricerca di una soluzione da parte dell'Assessore Rizzoli, ma la via che egli ipotizza ci fa rimanere perplessi, realizzare una struttura necessariamente "leggera" come una passerella in un punto esposto e battuto frequentemente da mareggiate del quadrante settentrionale equivarrebbe con tutta probabilità a gettare legno (e soldi) in mare.
La via da percorrere è quella più naturale e semplice, come va ripetendo (inutilmente) da anni Legambiente o si stabilisce un accordo con le proprietà che hanno chiuso l'accesso che, catasto o non catasto, c'era ed è stato percorso da generazioni di ferajesi, o ci si attiva per un esproprio la cui pubblica utilità vogliamo vedere chi avrebbe il "muso" di contestare.
Vero è che vale sempre la "legge del Checcacci": "Se ti fai vede' gallina, poi ti fanno fa' l'ovo", come dire che la "resistenza" dei di fatto esclusivi fruitori di quel bene (a sbafo della comunità che lo possiede) potrebbe essere certamente rafforzata dalla poca voglia degli amministratori di risolvere il problema e, paradossalmente anche chi ipotizza, in buona fede, soluzioni bizzarre.
sergio rossi