“La Provincia condivide con i sindacati la profonda preoccupazione per il progressivo declino dell’idea di trasporto pubblico e per l’evidente impoverimento dei servizi a cui andranno incontro le aree deboli e periferiche del territorio. Come Provincia e dunque Ente pubblico, non ci rassegniamo a questa deriva e continuiamo a rappresentarne la pericolosità alla Regione. Tagliare risorse al trasporto pubblico equivale a tagliare l’accesso al servizio alle utenze più deboli e la connettività tra i territori, con progressiva desertificazione delle aree non urbane”.
Così si è espressa la presidente della Provincia, Sandra Scarpellini, nell’incontro con le organizzazioni sindacali territoriali, presenti insieme ai rappresentanti delle categorie dei trasporti e del settore metalmeccanico, convocato ieri a Palazzo Granducale sulla nuova fase del servizio di trasporto pubblico locale che prenderà il via il prossimo 8 gennaio.
Nella riunione è stato presentato il progetto di “Rete extraurbana periodo T2 - ATO Regione Toscana - bacino provincia di Livorno”, che riguarda la rimodulazione del trasporto pubblico extraurbano, e delle soluzioni diversificate attivate per rispondere alle esigenze del trasporto dei lavoratori verso gli stabilimenti produttivi di Livorno e Piombino, più penalizzato dalla riforma regionale.
All’incontro erano presenti la responsabile del Servizio Europa e Pianificazione della Provincia, Irene Nicotra, con i tecnici del settore Tpl e dell’Osservatorio provinciale dei trasporti.
“In un quadro di risorse e modalità di erogazione del servizio limitate in maniera importante e inderogabile dal contratto di servizio tra Regione Toscana e il gestore unico Autolinee Toscane – ha spiegato la presidente Scarpellini - l’Amministrazione Provinciale, pur avendo in più occasioni sollevato con forza la drammaticità dei tagli alle linee che si andava prefigurando per le aree periferiche, si è mossa per trovare le soluzioni utili a sopperire alle principali criticità riscontrate, cercando di dare risposte concrete a partire proprio dai soggetti più disagiati. Per far questo – ha sottolineato - la Provincia, pur nelle enormi difficoltà di bilancio, sta facendo anche un notevole sforzo economico, mettendo a disposizione risorse proprie per oltre 140.000 euro, con l’obiettivo di garantire quella necessaria rete di collegamento che tenga conto delle esigenze delle utenze deboli e delle zone più disagiate del territorio, come le aree collinari e periferiche, in particolare per il trasporto degli operai verso le aree industriali della provincia”.
Il progetto è stato formulato anche con il supporto dei Comuni e delle aziende che hanno collaborato attivamente, fornendo le informazioni utili su cittadini/utenti del servizio di trasporto pubblico e le varie necessità di spostamento. “Purtroppo, mancano all’appello alcuni soggetti, istituzionali ed economici, ma i nostri uffici sono pronti a ricevere ulteriori problematicità che dovessero essere segnalate”.
Con il progetto di Rete extraurbana T2 la Provincia ha puntato a mantenere inalterato il servizio del trasporto scolastico per gli studenti delle scuole superiori, che è una componente base della rete forte provinciale e a razionalizzare il servizio finalizzato al trasporto dei lavoratori, potenziando le direttrici di trasporto fondamentali con un cadenzamento orario più calibrato. Inoltre, il progetto prevede un miglior collegamento tra le direttrici principali, località turistiche della costa e le zone collinari interne, oltre a garantire anche una maggiore frequenza oraria estiva per i collegamenti tra i comuni Elbani. Infine con il progetto T2 si definisce uno standard minimo di dotazione di corse, al mattino e al pomeriggio, anche nelle ore con minor presenza, per tutelare l’accessibilità alla rete primaria ed ai centri costieri.
“Ad integrazione della Rete extraurbana T2 - aggiunge Scarpellini - la Provincia ha elaborato uno specifico progetto per rispondere alle problematiche del trasporto degli operai. Tale progetto ha una valenza sperimentale di 6 mesi, e in questo arco temporale sarà attuata un’attenta attività di monitoraggio, per la quale chiediamo la collaborazione di tutti, per capire se emergeranno criticità ed eventualmente intervenire per migliorare il servizio”.
Il progetto, nel dettaglio, prevede un potenziamento del servizio con bus dell’azienda Amitour, con linee ad orari fissi che collegheranno le stazioni di Cecina/Livorno e Cecina/Campiglia, in orari, mattutino e serale, non coperti dall’attuale servizio ferroviario.
In particolare, a Campiglia gli operai troveranno la coincidenza con il bus della linea AT, proveniente da Follonica, che proseguirà verso gli stabilimenti industriali di Piombino.
Infine, per gli operai della Magna di Guasticce, l’Amministrazione Provinciale metterà a disposizione un servizio di car sharing/car pooling, con tre vetture Panda acquistate con il progetto Modì, le cui modalità di fruizione saranno definite in un apposito disciplinare.
“La gran parte delle organizzazioni sindacali presenti – ha concluso la presidente Scarpellini – ha espresso una sostanziale condivisione delle soluzioni proposte dalla Provincia e ha dato la propria disponibilità a collaborare alla fase di monitoraggio del progetto. A tal fine abbiamo già fissato per il 24 gennaio un nuovo incontro di verifica della fase attuativa, al fine di individuare da subito le problematiche che dovessero emergere”.
La Provincia ricorda, infine, che per qualsiasi problema relativo al trasporto pubblico si possono inviare segnalazioni alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.