«La pianificazione nel nostro Paese è un tema estremamente urgente. Se le istituzioni e gli stessi cittadini non introiteranno quella cultura della consapevolezza che spinge ognuno di noi a essere informato dei rischi che insistono sul nostro territorio, dei comportamenti che devono essere adottati, delle attività che le istituzioni sono tenute a intraprendere, questo Paese potrà fare delle leggi splendide o dotarsi di sistemi tecnologicamente avanzati o di progetti avveniristici, ma se questa cultura non innerverà i comportamenti dei cittadini, non riusciremo a fare passi avanti». Lo ha detto il capo dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, oggi all'isola d'Elba, nel suo intervento al convegno 'Nuove strategie per la sicurezza della navigazione nel mar Mediterraneo', parlando della pianificazione e della gestione della protezione civile. Il convegno è organizzato dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano che è coordinatore del Progetto Argomarine, sul sistema di monitoraggio degli sversamenti in mare.
«Questo - ha aggiunto Gabrielli - non vuol dire che i cittadini devono arrangiarsi. Premesso che l'autoprotezione è la più elementare delle regole di una matura protezione civile, è altresì doveroso sottolineare come un cittadino consapevole si traduca in un cittadino esigente anche nei confronti degli strumenti che le istituzioni devono garantire. Non dobbiamo aspettare la Concordia di turno per verificare se il nostro territorio è dotato di un piano di protezione civile».
Sul tema del convegno (SUI LAVORI DEL QUALE TORNEREMO CON LE PROSSIME EDIZIONI DI ELBAREPORT ndr) Gabrielli ha auspicato «che il progetto (Argomarine) vada avanti, perchè tutto quello che serve a prevenire i disastri, a consentire immediati interventi che ne limitino gli effetti negativi è salutato dal Sistema di Protezione Civile con grande favore. Come dico spesso - ha osservato -, in questo campo, lungi da male interpretate rassicurazioni dobbiamo preoccuparci, nel senso etimologico del termine: occuparcene prima».