Molto, e a dovere, si è parlato di sanità pubblica, dell'art.32, del diritto ad essere curati. Pochi i risultati ottenuti nonostante gli sforzi di tutta la popolazione elbana a tutti i livelli, istituzioni, comitati, singoli cittadini. Per questo si è iniziata a palesare, come unica alternativa ad una sanità così "sgarrupata", di privatizzare.
Questo ha scatenato reazioni diverse, ricordiamo l'intervento di Alberto Nannoni e Michele Rampini:
http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/7932-ipotesi-di-soluzione-privata-per-i-problemi-sanitari-elbani
http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/7969-sulla-privatizzazione-dei-servizi-sanitari-%C3%A8-necessario-salvaguardare-il-diritto-alla-salute
L'ultimo giunto in redazione è il commento di Luciana Gelli, che ha fatto molto e in prima persona e con i comitati per salvaguardare il diritto ad essere curati all'Elba come tutti i cittadini italiani:
"Con i se, i ma e i però, cominciano ad essere diversi l'interventi di coloro che strizzano l'occhio alla possibile apertura alla Sanità privata.
Stranamente, le persone che ne parlano, sono persone che definirei, almeno,"benestanti".
Che fate, vi siete dimenticati l'articolo 32 della Costituzione? Alzate le mani e vi arrendete? Certo, voi sapete che, comunque, vi potreste curare. Ma così condannate tutti i tanti e troppi non abbienti a restare senza cure e a morire"
Luciana Gelli