“F. GRIMALDI (giornalista TG3): “(.....)Lucia Annunziata (direttore TG3), quante volte Chicco Testa (presidente Enel) ti ha telefonato per dirti che io sto dicendo stupidaggini sull'inquinamento elettromagnetico di cui si cominciava a parlare due anni fa al TG3? (….) Allora io con il mondo economico forte, concentrato in queste strutture, ho delle difficoltà per le quali io vorrei essere protetto dalla RAI, presidente. (…...) Ecco, io vorrei sapere se posso toccare ancora questi argomenti” (da: VIETATO IN TV, alla RAI non piace l'ambiente, a cura di M. Paissan e S. Semenzato, Fogli Verdi, pag. 42, 1998; passo citato dal libro “Il Fascino discreto dell'elettromagnetismo” di M. Scalia, F. Guidi, G. Sacco, F. Marinelli, 2012).
Uno dei temi sottolineato dai media main stream in relazione alla pandemia in atto è quello delle fake news, soprattutto in riferimento ai vari rimedi miracolosi che risulterebbero risolutivi nella cura dell'infezione, ma anche in riferimento alle varie ipotesi riguardanti l'origine, la genesi del Covid-19 ed il perchè questo risulti così contagioso e, in una certa percentuale e a seconda dei Paesi, così temibile e fatale; il tema delle fake news è diventato così importante ed urgente che vari esponenti politici e la RAI hanno dichiarato guerra alle stesse e a chi diffonderà ancora questo tipo di notizie discordanti dalla versione ufficiale diffusa dal mondo scientifico e dagli stessi operatori dell'informazione.
Purtroppo a ricadere sotto l'attenzione di tali operatori e ad essere bollata immediatamente come priva di ogni fondamento scientifico, è stata anche l'ipotesi avanzata sui social di una correlazione fra la genesi dell'attuale pandemia ed i campi elettromagnetici generati dal 5G a Wuhan, tecnologia già diffusa in modo massiccio nella città cinese primo epicentro dell'epidemia di Coronavirus; al di là del modo con cui questa ipotesi è stata riferita, non si può non notare come attualmente qualora si osi anche solo accennare al più che probabile impatto negativo che tale disgrazia tecnologica, sulla base di una più che consolidata letteratura scientifica indipendente riguardante le precedenti generazioni di connettività mobile, potrà avere sulla Biosfera, quasi automaticamente, quasi per un riflesso condizionato , scattano le solerti cesoie della censura e la derisione della notizia e di chi, soprattutto, l'ha diffusa.
Lo sport nazionale preferito sui media italiani, da un paio di anni a questa parte, è diventato il decantare le lodi e le meraviglie della nuova tecnologia e della sua emanazione principale, quella follia epocale che è l'Internet delle Cose (IOT), la cui non-adozione si risolverebbe né più né meno nell'estinzione certa dell'umanità (http://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/34733-internet-delle-cose-e-5g); naturalmente al fine di portare a compimento questo vero e proprio lavaggio del cervello, perpetrato allo scopo di far trangugiare al pubblico quanto già deciso dai maggiori potentati economici dell'era odierna - le multinazionali della Connettività Mobile – si ricorre allo squallido sotterfugio di non informare circa i rischi più che concreti che questa tecnologia ci farà correre, non dando voce in alcun modo a quella parte di comunità scientifica, scevra da conflitti d'interesse e collusioni con le aziende TelCo, che ha messo e mette tuttora in evidenza tali rischi.
Ritornando alla fake news in questione, naturalmente questa era solo un'ipotesi, ma non così campata in aria, in quanto precedenti studi hanno evidenziato come le frequenze di cellulari e router wi-fi possano indurre antibiotico-resistenza in alcuni microorganismi. Gli studi in questione sono stati condotti su Pseudomonas Aeruginosa, Stafilococco Aureus, Listeria monocytogenes ed Escherichia coli; in particolare i primi due microrganismi costituiscono le più comuni fonti di infezioni ospedaliere che da diversi anni a questa parte stanno mettendo in crisi il sistema stesso in quanto non più contrastabili con l'arsenale di antibiotici attualmente a disposizione e che, a causa di ciò, provocano qualcosa come 40mila morti all'anno in Italia. Vorrei ricordare che la comunità scientifica è concorde sul fatto che entro il 2050 questa sarà l'emergenza sanitaria più grave, che potrebbe mietere milioni di vittime all'anno in tutto il mondo e alla quale ancora non sappiamo come rimediare. Gli studi sugli effetti dell'irradiazione sui batteri, reperibili da chiunque ne abbia voglia su PubMed (la più grande biblioteca medica scientifica in rete), sono riportati ai seguenti link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=pseudomonas+aeruginosa+and+wi-fi,
https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5298474/&prev=search
Ora, giustamente, si obietterà che questi studi riguardano batteri e non virus, e che i virus sono ben altro rispetto ai batteri, e su questo siamo tutti d'accordo. Ma chi, fra coloro dotati di un minimo di buon senso e spirito scientifico, può a priori scartare l'ipotesi che lo stesso tipo di effetti riportati negli esperimenti sui batteri, non si possano verificare anche sui virus? Che sottoporre una microentità come un virus, fino a quel momento relativamente innocuo, a Campi Elettromagnetici artificiali come quelli presenti a Wuhan – 10mila stazioni radio base ad implementare il 5G – 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non possa aver contribuito in qualche maniera a modificare il suo genoma in modo da trasformarlo in qualcosa di nuovo per il sistema immunitario umano e quindi di più insidioso per la sua salute? Un'altra modalità attraverso la quale 5G e tecnologie Wireless in generale, sempre in teoria, potrebbe spiegare la maggior virulenza del Covid è quella che implica l'attivazione nell'organismo dei VGCC (canali di stoccaggio cellulari a funzionamento bioelettrico – Voltage Gated Calcium Cannel) che potrebbe esacerbare la replicazione virale o la diffusione o la mortalità della malattia, come spiega il Dr. Sergio Resta al seguente link: https://agemony.com/radiazione-5g-e-covid-19-ce-una-correlazione/
Mi preme far notare come ultimamente da più parti venga posto in risalto il legame fra l'attuale crisi ecologica globale, provocata dall'uomo e dal modello di sviluppo che questi ha scelto di darsi da due secoli a questa parte, e l'attuale pandemia. Non sto a ripetere quello che a questo punto, credo, sia chiaro ai più in riferimento alla necessità che questo tipo di sviluppo, vada stoppato e cambiato con uno più verde e sostenibile, se non vorremo passare da una pandemia all'altra in continuo. Duole, d'altro canto, il dover constatare come in tutti gli interventi che ho reperito e letto non ve ne sia uno, dico uno, che prenda in considerazione l'inquinamento di uno dei componenti fondamentali dell'ambiente nel quale la Vita è nata, si è evoluta e a questo si è adattata, cioè l'inquinamento del Campo Elettromagnetico Naturale ad opera delle tecnologie Wireless sempre più omnipervadenti e che con il 5G e l'Internet delle Cose toccherà livelli mai sperimentati prima dalla Biosfera in tutta la sua storia (in riferimento ai livelli di fondo elettromagnetico naturale, al suo inquinamento e a come questo si rifletta negativamente sulla salute umana, rimando ad un mio precedente articolo, basato sulla lettura del libro “Il fascino discreto dell'elettromagnetismo”: http://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/33452-antenne-tecnologia-5g-rischi-per-la-salute-umana). Il pubblico, in generale, oramai sa tutto sull'inquinamento atmosferico da polveri sottili e sull'aumento della concentrazione di CO2 e che cosa comporti questo a livello di riscaldamento globale, e questo è veramente lodevole, ma non sa alcunchè circa l'aumento sempre più fuori controllo dei valori di campo elettromagnetico per irradiazioni artificiali rispetto ai valori del campo elettromagnetico naturale, valori all'interno dei quali le varie forme di Vita si sono adattate dalla notte dei tempi, in quanto entità Bio-elettriche. Il campo elettromagnetico naturale è uno dei fattori portanti della biosfera che sostiene la Vita come la conosciamo e come tale va difeso, ma sembra che alle varie Istituzioni della Comunità Europea, alle aziende del settore e ai politici chiamati a legiferare e regolamentare in merito, ciò non significhi alcunchè; le conseguenze negative per l'ambiente e la salute di questa approccio dissennato sono evidenziati da innumerevoli studi epidemiologici (ad esempio l'aumentato rischio di leucemie infantili), studi in vitro su colture di cellule, studi su modelli umani, animali e vegetali (per i più curiosi alla fine dell'articolo allego un link con la raccolta di numerosi studi reperiti su PubMed ed altri articoli in merito). Nonostante ultimamente Paesi come Svizzera e Slovenia abbiano adottato una moratoria dall'implementazione 5G e in Italia, in contrasto alla sciagurata linea del Governo centrale in materia, 130 piccoli Comuni abbiano emanato ordinanze che ne vietano l'installazione sul proprio territorio, l'introduzione di tale tecnologia e soprattutto dell' Internet delle Cose viene comunque e pervicacemente fatta passare dai media nazionali come indispensabile, inevitabile.
E mentre a causa di tale tecnologia, ci accingiamo pure ad invadere, assediare e violentare con circa 50mila satelliti artificiali il cielo sopra le nostre teste, con tutte le gravi conseguenze che tale crimine contro l'umanità comporterà (http://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/39619-5g-ovvero-cera-una-volta-il-cielo-stellato), l'auspicio è che sempre più persone, in particolare i giovani, i cosìddetti nativi digitali, abbiano un sussulto di coscienza e si riapproprino di un po' di quel sano spirito critico che, solo, potrà portarle ad interessarsi ai temi che più le riguardano in riferimento all'ambiente e alla propria salute e al futuro dell'umanità su questo pianeta, di modo che ognuno possa prendere la responsabilità della propria Vita e di quella delle generazioni future, agendo di conseguenza, naturalmente in accordo con una scienza veramente indipendente e libera da qualsiasi conflitto di interesse.
"INTERVISTATORE: Christof, come ha fatto Truman a non scoprire ancora la verità? CHRISTOF: bè noi accettiamo il mondo come si presenta" ("The Trumann Show").
Una parte degli studi scientifici indipendenti reperibili su PubMed: https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=https%3A%2F%2Folis.leg.state.or.us%2Fliz%2F2019R1%2FDownloads%2FCommitteeMeetingDocument%2F174947&prev=search&fbclid=IwAR2RWyocv5-_G3rIxtnsa1l0cNS_hutmejUYhrfZw1cugIraljcZgeSiYLs