Ma due delle strutture messe sul mercato sono comunque al Giglio, ed una di queste, come quella di Palmaiola probabilmente "graziata" per impraticabilità, è all'interno dei confini del Parco (!)
Secondo le ultime voci sarebbe quello dell'isolotto riese il "faro elbano" che il Governo vorrebbe affittare per far cassa
Il Signor Herman Janach, abitante a Lacona ci ha inviato copia di una lettera inviata al Presidente dell'ATC
Egregio Signor Bellini,
Le auguro che sarà presto liberato dal vincolo imposto per il porto d’armi e che potrà organizzare una battuta di CACCIA nella baia di LACONA. I cinghiali sono ormai scesi negli orti e campi vicino al mare. L’altro giorno hanno aggredito un mio ospite svizzero, che si è salvato a fatica. Gli è rimasto un grande spavento!
E’ diventato una piaga e calamità gravissima, perché i cinghiali piccoli e neonati sono troppi; ogni mese che passa crescono e fanno da padroni all’isola d’ELBA. Scacceranno i turisti se non si fa nulla per ridurre il loro numero. Se un branco di cinghiali si perde in un campeggio, può fare una strage, non voglio pensarci…….
Conto sulla Sua comprensione e in attesa di una decisione dell’ ATC, responsabile della caccia sull’isola d’Elba.
Invio cordiali saluti
Hermann Janach
Via Madonna di Lacona 540H
Se non nutrissi curiosità nei confronti delle nuove tecnologie, visto che ho iniziato a scrivere con la penna e il calamaio e ho dettato i miei primi pezzi per telefono agli stenografi, da tempo sarei sulle panchine del viale delle Ghiaie o al massimo a pascolare nipoti ai giochi lì vicino.
Non odio affatto le novità e i cambiamenti anche se - ovviamente - faccio sempre più fatica ad assimilarli. Sulla rete e sulle sue potenzialità di essere il supporto vincente della informazione (anche locale) ho iniziato a scommettere 16 anni fa, tra i risolini di scherno e i "ma dove vai senza ombrello?" della maggior parte dell'eletta schiera dei "colleghi informatori" .
Ciò premesso confesso di guardare anche con un po' di preoccupazione alla "rivoluzione comunicativa" apparentemente inarrestabile che è in atto e che come tutte le rivoluzioni determina per l'insorgere di "effetti collaterali" che possono pure devastare.
Un esempio: fino a qualche anno fa un amministratore che intendeva parlare alla sua comunità era forzato ad una tempistica precisa ed all'uso di strumenti che obbligavano a ponderare il contenuto del messaggio, la sua forma, la sua sintesi, la sua intellegibilità.
Inoltre esisteva, nei soggetti sociali organizzati negli enti una sorta di selezione e di gerarchia comunicativa, funzionale alla rappresentazione di "pensare collettivi" con buona efficacia, certezza (e ci aggiungo buona educazione).
Oggi non è più così: autorità vere o presunte si mescolano a perfetti chiccazzé in una sarabanda di esternazioni che invadono il web pontificando, bocciando e promovendo, offendendo quasi sempre impunemente, raccontando bugie o quanto meno fantasiose interpretazioni, a formare una indistinguibile melassa di realtà e falsità, di ragionamenti sensati e cazzate, di biliosi attacchi e giuste proteste, un viscoso mare di marmellata eternamente in tempesta nel quale è impossibile orientarsi.
Ma c'è un effetto ancor più perverso
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